Riforme istituzionali

Riforme istituzionali (d. cost.)
Formula con la quale sono genericamente indicate tutte le proposte di modifica dell'assetto istituzionale presentate a partire dagli anni '80.
Anche se il dibattito è stato intenso a tutti i livelli, e nonostante la miriade di proposte presentate, sul piano pratico molto poco è stato fatto, ad eccezione della riforma elettorale [Sistemi (elettorali)] del 1993, che però non implicava alcuna modifica della Costituzione.
Per imprimere una svolta al dibattito sulle (—), il Parlamento approvò la L. Cost. 24-1-1997, n. 1, concernente l'istituzione di una Commissione bicamerale per le riforme [Commissione (parlamentare, per le riforme istituzionali)]. Tale Commissione aveva il compito di elaborare progetti di revisione della parte II della Costituzione, in particolare in materia di forma di Stato e forma di governo, bicameralismo e sistema delle garanzie.
Il risultato dei lavori della Commissione è stato un progetto organico di revisione della seconda parte della Costituzione, imperniato su un semipresidenzialismo temperato all'italiana. Malgrado gli auspici, il progetto della Commissione fu accantonato dal Parlamento nel giugno 1998.
È indubbio, però, che almeno una parte dei lavori abbia costituito la base delle L. Cost. 1/1999 (sull'autonomia statutaria delle Regioni) e 3/2001 (sulla riforma del Titolo V della parte seconda della Costituzione).
Anche il progetto organico di riforma della Parte II della Costituzione approvato dalla maggioranza di centro-destra nel mese di novembre 2005 non ha avuto esito positivo; in questo caso la bocciatura è venuta dalla consultazione referendaria che si è tenuta nel mese di giugno del 2006.