Autonomie locali

Autonomie locali (d. amm.)
Per (—) si intendono le collettività locali cui lo Stato riconosce la qualità di enti autonomi ed il diritto e la capacità effettiva di regolamentare ed amministrare, sotto la propria responsabilità, e a favore delle rispettive comunità, una parte rilevante degli affari pubblici.
La Costituzione pone le (—) alla base del sistema amministrativo ed organizzativo dello Stato. L'art. 5 stabilisce il principio del rispetto delle (—), disponendo che La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali.
A partire dagli anni '90, si è assistito ad una profonda rivitalizzazione delle (—), iniziata con la L. 142/1990 (ora abrogata), che ha avuto poi come punti qualificanti il D.Lgs. 267/2000 (Testo unico degli enti locali) e soprattutto la riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione, attuata con la L. cost. 3/2001.
La legislazione ordinaria precedente a tale riforma aveva improntato su nuove basi il rapporto tra lo Stato e le (—), alle quali oggi il nuovo art. 114 Cost. riconosce piena autonomia. Comuni, Province, Città metropolitane, insieme alle Regioni, sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione.