Svalutazione monetaria

Svalutazione monetaria (d. civ.)
È il deprezzamento della moneta, ossia la diminuzione della sua capacità d'acquisto, rispetto a valori predeterminati espressi in oro o in valuta estera.
In regime di cambi fissi (stabiliti cioè dalle autorità monetarie internazionali o dei singoli paesi), la (—) avviene attraverso decisioni politiche che variano il tasso di cambio tra le diverse divise nazionali.
In regime di cambi flessibili, invece, la (—) opera automaticamente attraverso variazioni giornaliere del tasso di cambio dovute alle differenze tra l'offerta e la domanda della moneta (si parla, allora, più propriamente di deprezzamento).
La (—) rileva ai fini della risoluzione per eccessiva onerosità [Risoluzione del contratto], potendo determinarne gli estremi allorché abbia un tasso elevato.
Inoltre in materia di risarcimento del danno per inadempimento di obbligazioni pecuniarie [Obbligazione] è principio consolidato in giurisprudenza quello secondo il quale quando il ritardo nell'adempimento è tale da comportare una significativa diminuzione del potere d'acquisto della moneta, in relazione agli indici di (—) del momento, il creditore ha diritto ad un risarcimento, salvo che si sia previamente tutelato fissando la misura degli interessi moratori.