Carenza di potere

Carenza di potere (d. amm.)
Figura creata dalla giurisprudenza negli anni '40 che consiste in quella forma così intensa di patologia dell'atto amministrativo che ne determina la inesistenza. Si distinguono due tipi di (—):
— in astratto, che ricorre nel caso di straripamento di potere o di difetto di attribuzioni: coincide quindi con l'incompetenza assoluta. Nell'ipotesi in cui la P.A. invada un settore riservato ad altri poteri dello Stato, o emani un atto di competenza di un settore amministrativo completamente diverso, le posizioni di diritto incise saranno tutelabili con azione davanti al giudice ordinario;
— in concreto (figura di creazione successiva), che ricorre nel caso di attività della P.A. solo in apparenza autoritativa, in quanto sono state violate le norme in tema di giusto procedimento amministrativo, o perché difettano i presupposti spazio-temporali richiesti per l'emanazione dell'atto, o, ancora, perché il provvedimento [Provvedimenti (amministrativi)] è privo della forma richiesta ad substantiam. Anche in tal caso l'attività della P.A. risulta non autoritativa ma illecita, con tutelabilità dei diritti lesi davanti al giudice ordinario.