Continuato

Continuato [reato] (d. pen.)
Ricorre quando, con più azioni od omissioni, esecutive di un medesimo disegno criminoso, si commettono, anche in tempi diversi, più violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge; in tal caso si applica la pena stabilita per la violazione più grave, aumentata sino al triplo.
Tre sono i requisiti del reato (—): un medesimo disegno criminoso, una pluralità di violazioni di legge, una pluralità di azioni od omissioni.
Il medesimo disegno criminoso è un coefficiente psicologico che unifica i vari reati, e distingue il reato continuato dal concorso di reati; in pratica consiste nell'iniziale programmazione e deliberazione generica di una pluralità di reati, diretti al conseguimento di un unico fine.
La L. 220/74, di modifica dell'art. 81 c.p., ha ammesso la continuazione non solo tra violazioni della stessa disposizione di legge (cd. reato continuato omogeneo), ma anche tra violazioni di diverse disposizioni (cd. reato continuato eterogeneo), a condizione che siano espressione di un medesimo disegno criminoso.
Si ritiene concordemente che il vincolo della continuazione possa riguardare anche le contravvenzioni, purché realizzate in forma dolosa. Le disposizioni sul reato (—) non sono, infatti applicabili ai reati colposi, essendo illogica l'identità di un disegno criminoso fra reati non voluti o contro l'intenzione dell'agente. In dottrina e giurisprudenza, inoltre non si dubita sulla possibilità di configurare la continuazione fra due o più reati di cui uno o alcuni abbiano già formato oggetto di sentenza penale di condanna irrevocabile.