Conto corrente

Conto corrente

Già a partire dal mese di settembre (come stabilito dal D.L. 350/2001) le banche possono convertire i conti correnti in euro informandone i propri clienti attraverso la pubblicazione di un avviso nella Gazzetta ufficiale. Se il cliente, però, desidera mantenere il suo conto in lire, ha tempo 15 giorni (a partire dalla data di pubblicazione dell’avviso) per comunicare, mediante un atto scritto, la sua richiesta alla banca. Scaduti i 15 giorni, e in mancanza della comunicazione scritta, l’operazione di conversione in euro avviene automaticamente, senza alcun costo e senza sostituire il numero e le coordinate del conto.
Bisogna fare attenzione. Il conto in lire può continuare ad essere tale solo fino al 31 dicembre 2001. Dal 1° gennaio 2002, infatti, tutti conti saranno espressi unicamente in euro. Inoltre non esisterà alcun obbligo di informazione da parte della banca, che provvederà automaticamente, e senza alcun onere a carico del cliente (v. Costi bancari), a convertire il conto corrente in euro.
Sui conti che attualmente sono trasformati in euro, si può tranquillamente continuare ad operare in lire, anche emettendo assegni, fino al 31 dicembre 2001. Tuttavia i riferimenti in lire sono intesi come riferimenti all’unità euro. Ciò vale anche per gli altri titoli emessi, per gli ordini di accreditamento e di addebitamento.
Dal 1° gennaio 2002, ad eccezione della possibilità di versare ancora sul conto monete e banconote in lire fino al 28 febbraio 2002, tutte le operazioni dovranno essere effettuate esclusivamente in euro, in particolare l’emissione di assegni bancari (v. Assegno).