Assegno
Assegno
Come si compila un assegno in euro? La presenza dei decimali impone alcune cautele nella compilazione, che deve essere effettuata seguendo le indicazioni fornite dall’associazione di categoria delle banche.
In particolare occorre fare attenzione:
— nell’indicazione dell’importo in cifre. I nuovi assegni sono già predisposti con due caselle finali dopo la virgola (cfr. fac-simile) che vanno comunque riempite sia nel caso in cui l’importo contenga decimali (ad esempio 3520,50 euro) sia nel caso in cui si è in presenza di una cifra tonda (ad esempio 3520 euro): in quest’ultimo caso dopo la virgola vanno inseriti due zero;
— nell’indicazione dell’importo in lettere. L’importo in lettere deve essere riportato soltanto per la cifra intera (tremilacinquecentoventi) mentre i decimali possono essere scritti anche in numeri preceduti da una barra (ad esempio tremilacinquecentoventi/50). I decimali devono essere riportati anche nell’ipotesi in cui si tratti di una cifra tonda (ad esempio tremilacinquecentoventi/00).
Sono comunque consentite altre diciture come «tremilacinquecentoventi/50 centesimi», «tremilacinquecentoventi e cinquanta centesimi», «tremilacinquecentoventi e 50 centesimi» o «tremilacinquecentoventi e cinquanta cent».
Per quanto riguarda gli assegni occorre segnalare anche che:
— dal 1° gennaio 2002 non potranno essere emessi (né potranno essere incassati) assegni in lire; lo stabilisce esplicitamente l’articolo 1 del decreto legge 350/2001;
— gli assegni in lire ricevuti entro il 31 dicembre 2001, ma non ancora incassati, saranno pagati dalle banche in euro, convertendo il valore espresso in lire (lo stabilisce sempre il decreto 350/2001);
— bisogna fare attenzione a non accettare assegni post-datati in lire;
— chi utilizza regolarmente assegni deve chiedere alla propria banca il rilascio di un carnet di assegni in euro con anticipo rispetto alla data del 31 dicembre (tutte le banche hanno già provveduto a stamparli);
— gli assegni in lire non utilizzati possono essere restituiti alla propria banca o semplicemente distrutti (tagliandoli).
Come si compila un assegno in euro? La presenza dei decimali impone alcune cautele nella compilazione, che deve essere effettuata seguendo le indicazioni fornite dall’associazione di categoria delle banche.
In particolare occorre fare attenzione:
— nell’indicazione dell’importo in cifre. I nuovi assegni sono già predisposti con due caselle finali dopo la virgola (cfr. fac-simile) che vanno comunque riempite sia nel caso in cui l’importo contenga decimali (ad esempio 3520,50 euro) sia nel caso in cui si è in presenza di una cifra tonda (ad esempio 3520 euro): in quest’ultimo caso dopo la virgola vanno inseriti due zero;
— nell’indicazione dell’importo in lettere. L’importo in lettere deve essere riportato soltanto per la cifra intera (tremilacinquecentoventi) mentre i decimali possono essere scritti anche in numeri preceduti da una barra (ad esempio tremilacinquecentoventi/50). I decimali devono essere riportati anche nell’ipotesi in cui si tratti di una cifra tonda (ad esempio tremilacinquecentoventi/00).
Sono comunque consentite altre diciture come «tremilacinquecentoventi/50 centesimi», «tremilacinquecentoventi e cinquanta centesimi», «tremilacinquecentoventi e 50 centesimi» o «tremilacinquecentoventi e cinquanta cent».
Per quanto riguarda gli assegni occorre segnalare anche che:
— dal 1° gennaio 2002 non potranno essere emessi (né potranno essere incassati) assegni in lire; lo stabilisce esplicitamente l’articolo 1 del decreto legge 350/2001;
— gli assegni in lire ricevuti entro il 31 dicembre 2001, ma non ancora incassati, saranno pagati dalle banche in euro, convertendo il valore espresso in lire (lo stabilisce sempre il decreto 350/2001);
— bisogna fare attenzione a non accettare assegni post-datati in lire;
— chi utilizza regolarmente assegni deve chiedere alla propria banca il rilascio di un carnet di assegni in euro con anticipo rispetto alla data del 31 dicembre (tutte le banche hanno già provveduto a stamparli);
— gli assegni in lire non utilizzati possono essere restituiti alla propria banca o semplicemente distrutti (tagliandoli).