Valore lavoro
Valore lavoro
Concetto centrale del pensiero economico classico introdotto da Adam Smith (v.) e successivamente ripreso e rielaborato da Ricardo (v.) e da Marx (v.).
Secondo Adam Smith la ricchezza delle nazioni dipende essenzialmente dal lavoro umano. Quest'ultimo, infatti, secondo l'economista inglese costituisce l'origine del sovrappiù: ogni lavoratore produce cioè più di quanto gli necessita per vivere ed aggiunge, dunque, al prodotto finito un certo valore.
Ricardo d'altro canto pur accettando l'idea che il lavoro conferisce valore ad una determinata merce sostiene che è importante tener conto non soltanto del lavoro presente ma anche di quello passato, di quello cioè incorporato nei beni capitali necessari per produrre la merce in questione.
Secondo Karl Marx il lavoro deve essere considerato come qualsiasi altra merce e come tale il suo valore (il salario) dipende dai mezzi necessari al prestatore per sopravvivere. La creazione del plusvalore (v.) dipende allora solo dalla circostanza che i capitalisti, detenendo la proprietà dei mezzi di produzione, acquistano la forza lavoro, la impiegano come qualsiasi altro fattore produttivo e lucrano la differenza fra il valore dei prodotti e il valore delle retribuzioni.
Concetto centrale del pensiero economico classico introdotto da Adam Smith (v.) e successivamente ripreso e rielaborato da Ricardo (v.) e da Marx (v.).
Secondo Adam Smith la ricchezza delle nazioni dipende essenzialmente dal lavoro umano. Quest'ultimo, infatti, secondo l'economista inglese costituisce l'origine del sovrappiù: ogni lavoratore produce cioè più di quanto gli necessita per vivere ed aggiunge, dunque, al prodotto finito un certo valore.
Ricardo d'altro canto pur accettando l'idea che il lavoro conferisce valore ad una determinata merce sostiene che è importante tener conto non soltanto del lavoro presente ma anche di quello passato, di quello cioè incorporato nei beni capitali necessari per produrre la merce in questione.
Secondo Karl Marx il lavoro deve essere considerato come qualsiasi altra merce e come tale il suo valore (il salario) dipende dai mezzi necessari al prestatore per sopravvivere. La creazione del plusvalore (v.) dipende allora solo dalla circostanza che i capitalisti, detenendo la proprietà dei mezzi di produzione, acquistano la forza lavoro, la impiegano come qualsiasi altro fattore produttivo e lucrano la differenza fra il valore dei prodotti e il valore delle retribuzioni.