Trattato di Amsterdam
Trattato di Amsterdam
Accordo stipulato il 17 giugno 1997 ed ufficialmente firmato il 2 ottobre 1997 con il quale gli Stati membri dell'Unione europea hanno introdotto significative modifiche e integrazioni ai trattati istitutivi delle Comunità europee (v. CE; CECA; Euratom) e al trattato di Maastricht (v.).
Le più importanti novità sono:
— l'inserimento di un nuovo capitolo nei trattati comunitari che pone l'accento sulle politiche occupazionali degli Stati membri, prevedendo un maggiore coordinamento in ambito comunitario su tutte le questioni che riguardano il mondo del lavoro. Finora tutte le problematiche riguardanti l'occupazione e la politica sociale in genere erano contenute in un protocollo allegato ai trattati istitutivi; con il trattato di Amsterdam entrano a pieno titolo tra le politiche comunitarie;
— un rafforzamento della cooperazione in materia di giustizia e affari interni, in particolare per quanto riguarda la politica dei visti, le condizioni di rilascio agli immigrati dei permessi di soggiorno, le procedure per la concessione dell'asilo politico e le norme per la cooperazione giudiziaria in materia civile;
— la comunitarizzazione delle procedure stabilite con l'accordo di Schengen in materia di libera circolazione delle persone;
— un rafforzamento della politica estera e di sicurezza comune:
— una modifica delle procedure decisionali, attraverso una estensione delle ipotesi in cui viene adottata la procedura di codecisione ed un aumento dei casi in cui il Consiglio dei ministri dell'Unione europea (v.) decide a maggioranza qualificata e non più all'unanimità;
— l'adozione del principio della cooperazione rafforzata.
Nonostante queste novità il trattato non è riuscito a dare una risposta ai veri problemi che in questo momento rallentano il processo di integrazione europeo: lo snellimento delle procedure decisionali (anche in previsione di un futuro allargamento dell'Unione) e una chiara indicazione sul futuro sviluppo delle politiche comunitarie sia per quanto riguarda l'integrazione economica e monetaria (v. UEM), che per il rafforzamento dei vincoli di natura politica e sociale.
Il trattato è entrato in vigore il 1° maggio 1999 a conclusione del processo di ratifica.
Accordo stipulato il 17 giugno 1997 ed ufficialmente firmato il 2 ottobre 1997 con il quale gli Stati membri dell'Unione europea hanno introdotto significative modifiche e integrazioni ai trattati istitutivi delle Comunità europee (v. CE; CECA; Euratom) e al trattato di Maastricht (v.).
Le più importanti novità sono:
— l'inserimento di un nuovo capitolo nei trattati comunitari che pone l'accento sulle politiche occupazionali degli Stati membri, prevedendo un maggiore coordinamento in ambito comunitario su tutte le questioni che riguardano il mondo del lavoro. Finora tutte le problematiche riguardanti l'occupazione e la politica sociale in genere erano contenute in un protocollo allegato ai trattati istitutivi; con il trattato di Amsterdam entrano a pieno titolo tra le politiche comunitarie;
— un rafforzamento della cooperazione in materia di giustizia e affari interni, in particolare per quanto riguarda la politica dei visti, le condizioni di rilascio agli immigrati dei permessi di soggiorno, le procedure per la concessione dell'asilo politico e le norme per la cooperazione giudiziaria in materia civile;
— la comunitarizzazione delle procedure stabilite con l'accordo di Schengen in materia di libera circolazione delle persone;
— un rafforzamento della politica estera e di sicurezza comune:
— una modifica delle procedure decisionali, attraverso una estensione delle ipotesi in cui viene adottata la procedura di codecisione ed un aumento dei casi in cui il Consiglio dei ministri dell'Unione europea (v.) decide a maggioranza qualificata e non più all'unanimità;
— l'adozione del principio della cooperazione rafforzata.
Nonostante queste novità il trattato non è riuscito a dare una risposta ai veri problemi che in questo momento rallentano il processo di integrazione europeo: lo snellimento delle procedure decisionali (anche in previsione di un futuro allargamento dell'Unione) e una chiara indicazione sul futuro sviluppo delle politiche comunitarie sia per quanto riguarda l'integrazione economica e monetaria (v. UEM), che per il rafforzamento dei vincoli di natura politica e sociale.
Il trattato è entrato in vigore il 1° maggio 1999 a conclusione del processo di ratifica.