Titoli di Stato
Titoli di Stato
Obbligazioni (v.) emesse dallo Stato per far fronte a squilibri economici temporanei e non. Rappresentano delle quote di prestito su cui il possessore percepisce un interesse (v.). Lo Stato fa ricorso al debito pubblico tramite l'emissione di BOT (v.), CCT (v.), BTP (v.), CTZ (v.).
Vedi grafico.
I titoli di Stato hanno rappresentato il primo ambito verso cui si è canalizzato il risparmio delle famiglie e ancora oggi sono una parte rilevante della ricchezza finanziaria del Paese. Tradizionalmente, dalle origini dello Stato italiano, gli interessi sui titoli pubblici erano esenti da ogni imposta. Ciò fino al 20-9-86 giorno in cui è entrato in vigore il D.L. n. 556 convertito poi nella legge n. 579/86 che prevedeva una ritenuta del 6,25% a titolo di imposta per le persone fisiche e a titolo di acconto per quelle giuridiche. La misura della ritenuta è stata elevata al 12,50% per i titoli emessi successivamente al 1° settembre 1987. Attualmente si applica il regime cd. sostitutivo: dall'inizio del 1997 il nuovo sistema ha diviso gli investitori in lordisti (s.p.a. e investitori esteri) che ricevono interessi senza imposte e nettisti (privati e fondi comuni) che ricevono interessi tassati in relazione al periodo di detenzione del titolo.
Il prezzo di acquisto, infatti, è inferiore a quello del listino perché la differenza rappresenta proprio la tassazione relativa al periodo in cui l'investitore non disponeva del titolo. Per tutti i tipi di titoli l'imposta viene pagata posticipatamente sia per le cedole che per il rimborso. Soltanto per i BOT essa opera al momento dell'emissione.
Dal 1° gennaio 1999 tutte le nuove emissioni di titoli di Stato sono denominate in euro (v.) e tutti quelli già in circolazione sono ridenominati nella nuova divisa.
Riepilogo dei Titoli di Stato
Il Ministero del Tesoro dispone regolarmente l'emissione sul mercato interno di quattro categorie di titoli di Stato disponibili sia per gli investitori privati sia per gli istituzionali:
1) Buoni ordinari del Tesoro (BOT)
2) Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ)
3) Buoni del Tesoro Poliennali (BTP)
4) Certificati di Credito del Tesoro (CCT)
Vedi schema.
La Repubblica italiana emette inoltre altri strumenti, in euro ed in valuta, generalmente sottoscritti da investitori istituzionali. Tali emissioni, offerte sui mercati internazionali, assumono la forma di obbligazioni a medio lungo termine o di carta commerciale.
Obbligazioni (v.) emesse dallo Stato per far fronte a squilibri economici temporanei e non. Rappresentano delle quote di prestito su cui il possessore percepisce un interesse (v.). Lo Stato fa ricorso al debito pubblico tramite l'emissione di BOT (v.), CCT (v.), BTP (v.), CTZ (v.).
Vedi grafico.
I titoli di Stato hanno rappresentato il primo ambito verso cui si è canalizzato il risparmio delle famiglie e ancora oggi sono una parte rilevante della ricchezza finanziaria del Paese. Tradizionalmente, dalle origini dello Stato italiano, gli interessi sui titoli pubblici erano esenti da ogni imposta. Ciò fino al 20-9-86 giorno in cui è entrato in vigore il D.L. n. 556 convertito poi nella legge n. 579/86 che prevedeva una ritenuta del 6,25% a titolo di imposta per le persone fisiche e a titolo di acconto per quelle giuridiche. La misura della ritenuta è stata elevata al 12,50% per i titoli emessi successivamente al 1° settembre 1987. Attualmente si applica il regime cd. sostitutivo: dall'inizio del 1997 il nuovo sistema ha diviso gli investitori in lordisti (s.p.a. e investitori esteri) che ricevono interessi senza imposte e nettisti (privati e fondi comuni) che ricevono interessi tassati in relazione al periodo di detenzione del titolo.
Il prezzo di acquisto, infatti, è inferiore a quello del listino perché la differenza rappresenta proprio la tassazione relativa al periodo in cui l'investitore non disponeva del titolo. Per tutti i tipi di titoli l'imposta viene pagata posticipatamente sia per le cedole che per il rimborso. Soltanto per i BOT essa opera al momento dell'emissione.
Dal 1° gennaio 1999 tutte le nuove emissioni di titoli di Stato sono denominate in euro (v.) e tutti quelli già in circolazione sono ridenominati nella nuova divisa.
Riepilogo dei Titoli di Stato
Il Ministero del Tesoro dispone regolarmente l'emissione sul mercato interno di quattro categorie di titoli di Stato disponibili sia per gli investitori privati sia per gli istituzionali:
1) Buoni ordinari del Tesoro (BOT)
2) Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ)
3) Buoni del Tesoro Poliennali (BTP)
4) Certificati di Credito del Tesoro (CCT)
Vedi schema.
La Repubblica italiana emette inoltre altri strumenti, in euro ed in valuta, generalmente sottoscritti da investitori istituzionali. Tali emissioni, offerte sui mercati internazionali, assumono la forma di obbligazioni a medio lungo termine o di carta commerciale.