Teoria dell'impresa di Williamson
Teoria dell'impresa di Williamson
Teoria secondo la quale la crescita delle dimensioni aziendali comporta, allo stesso tempo, l'aumento del numero e della complessità delle decisioni da prendere, e l'aumento della probabilità di insuccesso di tali decisioni.
Ciò è spiegabile con la considerazione che man mano che le imprese crescono assumono più lavoratori determinando una maggiore stratificazione gerarchica e, quindi, un incremento dei costi di supervisione.
Più precisamente, secondo Williamson, i lavoratori si dividono in produttivi ed organizzativi, e solo coloro che sono collocati in livelli gerarchici più bassi sono produttivi. D'altra parte questi ultimi svolgono il proprio lavoro seguendo le istruzioni e le informazioni che gli vengono fornite da coloro che sono collocati nei livelli gerarchici più alti. L'ipotesi di base del modello di Williamson è proprio quella che al crescere dei livelli gerarchici solo una parte delle informazioni giunge ai livelli più bassi. In altri termini si verifica una perdita di efficacia nella capacità di fornire istruzioni o dare informazioni, che si traduce in minore efficienza produttiva.
In definitiva, dunque, se da un lato la crescita delle dimensioni aziendali determina un risparmio di costi per la possibilità di sfruttare le economie di scala (v.), dall'altro comporta un loro aumento per la maggiore incidenza dei costi di supervisione e di coordinamento.
Teoria secondo la quale la crescita delle dimensioni aziendali comporta, allo stesso tempo, l'aumento del numero e della complessità delle decisioni da prendere, e l'aumento della probabilità di insuccesso di tali decisioni.
Ciò è spiegabile con la considerazione che man mano che le imprese crescono assumono più lavoratori determinando una maggiore stratificazione gerarchica e, quindi, un incremento dei costi di supervisione.
Più precisamente, secondo Williamson, i lavoratori si dividono in produttivi ed organizzativi, e solo coloro che sono collocati in livelli gerarchici più bassi sono produttivi. D'altra parte questi ultimi svolgono il proprio lavoro seguendo le istruzioni e le informazioni che gli vengono fornite da coloro che sono collocati nei livelli gerarchici più alti. L'ipotesi di base del modello di Williamson è proprio quella che al crescere dei livelli gerarchici solo una parte delle informazioni giunge ai livelli più bassi. In altri termini si verifica una perdita di efficacia nella capacità di fornire istruzioni o dare informazioni, che si traduce in minore efficienza produttiva.
In definitiva, dunque, se da un lato la crescita delle dimensioni aziendali determina un risparmio di costi per la possibilità di sfruttare le economie di scala (v.), dall'altro comporta un loro aumento per la maggiore incidenza dei costi di supervisione e di coordinamento.