Teoremi fondamentali dell'economia del benessere

Teoremi fondamentali dell'economia del benessere

Stabiliscono le relazioni esistenti tra l'equilibrio concorrenziale e l'efficienza paretiana.
Due sono i teoremi fondamentali dell'economia del benessere:
— il primo postula che un sistema economico di mercato che assume la forma di concorrenza perfetta (v.) assicura il raggiungimento di una situazione di ottimo paretiano (v.). La validità della conclusione è però legata alla circostanza che non si verifichino situazioni che possono generale il fallimento del mercato (v.).
— il secondo teorema postula che ogni scelta che genera una situazione efficiente in senso paretiano riproduce le condizioni per l'esistenza di un mercato concorrenziale. Anche alla base del secondo teorema vi sono delle assunzioni molto forti; in particolare, si assume l'assenza di rendimenti di scala (v.) crescenti. Si deve cioè raggiungere l'ottimo della produzione in senso paretiano, che si ottiene quando il saggio marginale di sostituzione (v.) tra i fattori produttivi è tale da mantenere costante la quantità prodotta dei beni.
Il primo teorema costituisce dunque una formalizzazione della teoria della mano invisibile (v.): ogni equilibrio di concorrenza perfetta, infatti, assicura un'allocazione efficiente delle risorse. D'altra parte, la validità del teorema presuppone condizioni difficilmente realizzabili (assenza di esternalità, perfetta informazione): in presenza di situazioni di fallimento del mercato, un intervento dello Stato a difesa del mercato concorrenziale risulta allora essenziale, anche alla luce del teorema.
Il secondo teorema, che costituisce l'inverso del primo, è stato d'altra parte invocato come giustificazione teorica del socialismo di mercato (v.): se lo Stato redistribuisce le risorse iniziali fra i soggetti economici, e lascia a questi libertà d'iniziativa, i meccanismi di mercato assicureranno un equilibrio economico di concorrenza perfetta.