Teorema di Barone
Teorema di Barone
Detto anche teorema dell'eccesso di pressione, è uno dei più importanti contributi italiani alla teoria degli effetti delle imposte. Il teorema afferma che, a parità di gettito, le imposte dirette sono preferibili a quelle indirette. Le prime infatti, non alterando i costi marginali nè i prezzi, non provocano distorsioni nell'allocazione delle risorse; inoltre, esse, per la stessa ragione, richiedono un minore sacrificio del benessere del contribuente.
Barone (v.) ha dimostrato che un'imposta sul reddito pone un individuo su di una curva di indifferenza (v.) inferiore rispetto a quella sulla quale si trovava prima dell'imposta, ma comunque superiore alla curva di indifferenza su cui finirebbe allorché subisse un'imposta di consumo di eguale ammontare di un'imposta sul reddito. Ne discende che, a parità di riscossione, il sacrificio è maggiore a seguito dell'applicazione di un'imposta indiretta piuttosto che di una diretta. A parità di sacrificio (per il contribuente), invece, il fisco percepisce meno con l'imposizione indiretta che con quella diretta.
Dalla figura si deduce che il punto B (corrispondente al punto di tangenza tra la curva di indifferenza di indice I e la retta TR1 che rappresenta la linea di bilancio dopo l'introduzione dell'imposta indiretta sul bene Y) deve trovarsi all'interno dell'area delimitata dalle linee di bilancio RR1 (prima dell'imposta) e SS1 (dopo l'imposta sul reddito). È chiaro, pertanto, che BC (ossia il gettito dell'imposta indiretta su Y, misurato in termini di X) è minore di S1R1 (gettito dell'imposta sul reddito).
Detto anche teorema dell'eccesso di pressione, è uno dei più importanti contributi italiani alla teoria degli effetti delle imposte. Il teorema afferma che, a parità di gettito, le imposte dirette sono preferibili a quelle indirette. Le prime infatti, non alterando i costi marginali nè i prezzi, non provocano distorsioni nell'allocazione delle risorse; inoltre, esse, per la stessa ragione, richiedono un minore sacrificio del benessere del contribuente.
Barone (v.) ha dimostrato che un'imposta sul reddito pone un individuo su di una curva di indifferenza (v.) inferiore rispetto a quella sulla quale si trovava prima dell'imposta, ma comunque superiore alla curva di indifferenza su cui finirebbe allorché subisse un'imposta di consumo di eguale ammontare di un'imposta sul reddito. Ne discende che, a parità di riscossione, il sacrificio è maggiore a seguito dell'applicazione di un'imposta indiretta piuttosto che di una diretta. A parità di sacrificio (per il contribuente), invece, il fisco percepisce meno con l'imposizione indiretta che con quella diretta.
Dalla figura si deduce che il punto B (corrispondente al punto di tangenza tra la curva di indifferenza di indice I e la retta TR1 che rappresenta la linea di bilancio dopo l'introduzione dell'imposta indiretta sul bene Y) deve trovarsi all'interno dell'area delimitata dalle linee di bilancio RR1 (prima dell'imposta) e SS1 (dopo l'imposta sul reddito). È chiaro, pertanto, che BC (ossia il gettito dell'imposta indiretta su Y, misurato in termini di X) è minore di S1R1 (gettito dell'imposta sul reddito).