Tecnostruttura
Tecnostruttura
Termine utilizzato dall'economista americano J. K. Galbraith (v.) per indicare quel gruppo di esperti (ricercatori, programmatori elettronici, commercialisti, dirigenti ecc.) che, grazie alle proprie conoscenze tecniche e all'esperienza acquisita, risulta essere di vitale importanza per il buon funzionamento di una società. L'importanza assunta da questo gruppo all'interno delle grandi multinazionali tende, nei moderni sistemi industriali, a sostituire la figura dell'imprenditore e dell'azionista di maggioranza. Il gruppo, non essendo proprietario dell'impresa o avendo solo una minima quota di partecipazione, più che ottenere elevati profitti, cerca di assicurare uno stabile andamento dell'impresa da cui trae occupazione e reddito (v. Teoria dell'impresa di Baumol; Teoria dell'impresa di Williamson).
Il concetto di tecnostruttura è stato sottoposto a varie critiche: in primo luogo si è rilevato come molte società, pur non essendo gestite direttamente dagli azionisti, sono comunque controllabili da questi ultimi, in particolare quando si tratta di azionisti di maggioranza (v.) o di azionisti di riferimento (v.); in secondo luogo è stato posto in evidenza come spesso i maggiori dirigenti siano anche degli importanti azionisti della stessa società ed abbiano, quindi, un maggiore incentivo a massimizzare i profitti piuttosto che assicurare la stabilità e la crescita graduale dell'impresa.
Termine utilizzato dall'economista americano J. K. Galbraith (v.) per indicare quel gruppo di esperti (ricercatori, programmatori elettronici, commercialisti, dirigenti ecc.) che, grazie alle proprie conoscenze tecniche e all'esperienza acquisita, risulta essere di vitale importanza per il buon funzionamento di una società. L'importanza assunta da questo gruppo all'interno delle grandi multinazionali tende, nei moderni sistemi industriali, a sostituire la figura dell'imprenditore e dell'azionista di maggioranza. Il gruppo, non essendo proprietario dell'impresa o avendo solo una minima quota di partecipazione, più che ottenere elevati profitti, cerca di assicurare uno stabile andamento dell'impresa da cui trae occupazione e reddito (v. Teoria dell'impresa di Baumol; Teoria dell'impresa di Williamson).
Il concetto di tecnostruttura è stato sottoposto a varie critiche: in primo luogo si è rilevato come molte società, pur non essendo gestite direttamente dagli azionisti, sono comunque controllabili da questi ultimi, in particolare quando si tratta di azionisti di maggioranza (v.) o di azionisti di riferimento (v.); in secondo luogo è stato posto in evidenza come spesso i maggiori dirigenti siano anche degli importanti azionisti della stessa società ed abbiano, quindi, un maggiore incentivo a massimizzare i profitti piuttosto che assicurare la stabilità e la crescita graduale dell'impresa.