Tasso di cambio

Tasso di cambio

Quotazione della valuta (v.) di un paese, espressa in termini di valuta di un altro paese (v. Cambio).
Tale quotazione può essere a pronti (v. Cambio a pronti) o a termine (v. Cambio a termine).
Se è l'unità di valuta nazionale ad essere scambiata contro un'unità di valuta estera (come accade in Italia, nella maggior parte dei paesi europei ed in Giappone) si suole dire che il cambio viene quotato incerto per certo. Pertanto, la quotazione della sterlina inglese rilevata alla Borsa di Milano, indica la quantità di lire (moneta nazionale, cioè incerto) occorrente per acquistare una quantità fissa (un'unità) di sterline inglesi (moneta estera, ossia certo).
Una seconda modalità di quotazione, utilizzata negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna, è detta certo per incerto. In tal caso il tasso di cambio è espresso in unità di valuta estera per un'unità di valuta nazionale; ad esempio se il cambio della lira a Londra è pari a 2.200, ciò significa che sono necessarie 2.200 lire (moneta estera, ossia certo) per acquistare una sterlina (moneta nazionale ovvero incerto).
Il tasso di cambio è fissato sul mercato dei cambi (v.) dalla domanda e offerta delle valute interessate alle contrattazioni che, a loro volta, dipendono dal saldo della bilancia dei pagamenti (v.). Poiché quest'ultimo è dato dal saldo della bilancia commerciale (v.) sommato algebricamente al saldo dei movimenti di capitale (v.), ne deriva che il tasso di cambio discende, in definitiva, dal volume degli scambi internazionali di merci e servizi, dall'andamento del tasso d'interesse (v.) interno rispetto a quelli esteri e dalle aspettative di fluttuazione degli stessi cambi.