Sviluppo
Sviluppo
Crescita economica e sociale di un paese: mentre la crescita è un fenomeno prevalentemente quantitativo, relativo a grandezze economiche come il PIL o il reddito pro-capite, lo sviluppo è un concetto più ampio, che si riferisce anche ai mutamenti sociali ed istituzionali all'interno di un sistema economico.
Proprio perché si tratta di un fenomeno così complesso, il ricorso a semplici indicatori monetari per misurare il grado di sviluppo di un paese appare inadeguato. Per questo motivo alcuni organismi internazionali, l'UNDP (v.) ad esempio, preferiscono utilizzare altri indicatori, più complessi, che tengano conto della qualità (oltre che della quantità) di risorse a disposizione delle popolazioni: grado di istruzione, quoziente di mortalità, disponibilità di servizi essenziali ecc.
Sui temi dello sviluppo si sono confrontate le teorie di numerosi economisti: da Malthus (v.) a Marx (v.), da Schumpeter (v.) a A. Sen (v.). Per la complessità del fenomeno non è possibile individuare un'unica ricetta ma, fra i fattori che influenzano lo sviluppo si possono senz'altro ricordare:
— l'aumento della popolazione: può essere un elemento favorevole o sfavorevole, a seconda di dove e quando si realizzi. L'incremento demografico, infatti, accresce un importante fattore produttivo di base, la manodopera, e genera, di conseguenza un'espansione degli stocks (v.) prodotti.
Per contro, può determinare uno sfruttamento troppo elevato delle risorse naturali ed ostacolare il consolidarsi di metodi di produzione più efficienti che non utilizzino il fattore umano;
— l'accumulazione di capitale. Il capitale può essere definito come l'insieme dei mezzi di produzione (immobili, macchinari, strumenti, scorte di magazzino) a disposizione dei soggetti economici in un dato momento.
L'accumulazione di capitale è l'aumento della disponibilità di tali beni che avviene tramite l'investimento (cioè la destinazione di una parte del capitale non al consumo, ma al miglioramento e all'aumento del capitale stesso).
La quantità e qualità degli investimenti, che caratterizzano l'era industriale, determina la differenza tra paesi ad economia avanzata e quelli sottosviluppati (v. PVS): agli investimenti è legata infatti la possibilità migliorare le tecnologie e di aumentare la produzione.
Naturalmente, l'accumulazione di capitale, oltre ad offrire vantaggi, implica dei costi, rappresentati dalla rinuncia al consumo presente (risparmio);
— progresso tecnologico, ovvero l'applicazione ai processi produttivi delle conquiste della ricerca scientifica; fondamentale importanza, da questo punto di vista, assume l'opera degli imprenditori dotati di spirito innovativo.
Approfondimento: Sviluppo e sottosviluppo.
Crescita economica e sociale di un paese: mentre la crescita è un fenomeno prevalentemente quantitativo, relativo a grandezze economiche come il PIL o il reddito pro-capite, lo sviluppo è un concetto più ampio, che si riferisce anche ai mutamenti sociali ed istituzionali all'interno di un sistema economico.
Proprio perché si tratta di un fenomeno così complesso, il ricorso a semplici indicatori monetari per misurare il grado di sviluppo di un paese appare inadeguato. Per questo motivo alcuni organismi internazionali, l'UNDP (v.) ad esempio, preferiscono utilizzare altri indicatori, più complessi, che tengano conto della qualità (oltre che della quantità) di risorse a disposizione delle popolazioni: grado di istruzione, quoziente di mortalità, disponibilità di servizi essenziali ecc.
Sui temi dello sviluppo si sono confrontate le teorie di numerosi economisti: da Malthus (v.) a Marx (v.), da Schumpeter (v.) a A. Sen (v.). Per la complessità del fenomeno non è possibile individuare un'unica ricetta ma, fra i fattori che influenzano lo sviluppo si possono senz'altro ricordare:
— l'aumento della popolazione: può essere un elemento favorevole o sfavorevole, a seconda di dove e quando si realizzi. L'incremento demografico, infatti, accresce un importante fattore produttivo di base, la manodopera, e genera, di conseguenza un'espansione degli stocks (v.) prodotti.
Per contro, può determinare uno sfruttamento troppo elevato delle risorse naturali ed ostacolare il consolidarsi di metodi di produzione più efficienti che non utilizzino il fattore umano;
— l'accumulazione di capitale. Il capitale può essere definito come l'insieme dei mezzi di produzione (immobili, macchinari, strumenti, scorte di magazzino) a disposizione dei soggetti economici in un dato momento.
L'accumulazione di capitale è l'aumento della disponibilità di tali beni che avviene tramite l'investimento (cioè la destinazione di una parte del capitale non al consumo, ma al miglioramento e all'aumento del capitale stesso).
La quantità e qualità degli investimenti, che caratterizzano l'era industriale, determina la differenza tra paesi ad economia avanzata e quelli sottosviluppati (v. PVS): agli investimenti è legata infatti la possibilità migliorare le tecnologie e di aumentare la produzione.
Naturalmente, l'accumulazione di capitale, oltre ad offrire vantaggi, implica dei costi, rappresentati dalla rinuncia al consumo presente (risparmio);
— progresso tecnologico, ovvero l'applicazione ai processi produttivi delle conquiste della ricerca scientifica; fondamentale importanza, da questo punto di vista, assume l'opera degli imprenditori dotati di spirito innovativo.
Approfondimento: Sviluppo e sottosviluppo.