Scorte
Scorte
Insieme di beni detenuti dall'imprenditore, in un dato momento, in previsione di future vendite o per poter fronteggiare situazioni di emergenza. Rientrano nelle categoria delle scorte le giacenze di merci delle imprese mercantili e quelle di materie prime, semilavorati e prodotti finiti delle imprese industriali. Relativamente alle aziende agricole, invece, si parla di scorte vive e di scorte morte riferendosi rispettivamente al bestiame e alle attrezzature.
L'ammontare delle scorte è funzione dell'andamento del mercato, (vengono costituite onde assorbire eventuali fluttuazioni della domanda o dell'offerta) e degli oneri di mantenimento.
È possibile distinguere tra scorte:
— minime, permanenti o di sicurezza, che sono le quantità di materie prime o prodotti da tenere in magazzino onde evitare all'impresa le conseguenze negative di un'interruzione del processo produttivo o delle vendite conseguenti a difficoltà di approvvigionamento od all'allungamento dei tempi di produzione;
— di elasticità, vale a dire le quantità detenute per permettere l'adeguamento della produzione agli aumenti di domanda (v.);
— massima ovvero il livello di scorte da non superare per evitare eccessivi costi di mantenimento.
Lo studio dell'andamento delle scorte costituisce un utile strumento per conoscere in via anticipata la fase del ciclo economico che si sta per affrontare (v. Ciclo delle scorte).
Insieme di beni detenuti dall'imprenditore, in un dato momento, in previsione di future vendite o per poter fronteggiare situazioni di emergenza. Rientrano nelle categoria delle scorte le giacenze di merci delle imprese mercantili e quelle di materie prime, semilavorati e prodotti finiti delle imprese industriali. Relativamente alle aziende agricole, invece, si parla di scorte vive e di scorte morte riferendosi rispettivamente al bestiame e alle attrezzature.
L'ammontare delle scorte è funzione dell'andamento del mercato, (vengono costituite onde assorbire eventuali fluttuazioni della domanda o dell'offerta) e degli oneri di mantenimento.
È possibile distinguere tra scorte:
— minime, permanenti o di sicurezza, che sono le quantità di materie prime o prodotti da tenere in magazzino onde evitare all'impresa le conseguenze negative di un'interruzione del processo produttivo o delle vendite conseguenti a difficoltà di approvvigionamento od all'allungamento dei tempi di produzione;
— di elasticità, vale a dire le quantità detenute per permettere l'adeguamento della produzione agli aumenti di domanda (v.);
— massima ovvero il livello di scorte da non superare per evitare eccessivi costi di mantenimento.
Lo studio dell'andamento delle scorte costituisce un utile strumento per conoscere in via anticipata la fase del ciclo economico che si sta per affrontare (v. Ciclo delle scorte).