Ripudio del debito pubblico

Ripudio del debito pubblico

Dichiarazione di insolvenza da parte dello Stato che, con atto unilaterale, rifiuta di pagare gli interessi o di rimborsare i titoli del debito pubblico (v.). Il ripudio può avvenire in forma larvata, nel qual caso i suoi connotati si confondono con quelli della conversione del debito pubblico (v.) mascherata.
Il ripudio è probabilmente la forma di estinzione del debito pubblico più efficace, poiché permette di azzerare lo stock di titoli del debito in circolazione; ciò avviene, però, a costo della perdita di credibilità (il che impedirà per lungo tempo allo Stato di raccogliere nuovi capitali, soprattutto sui mercati esteri) e, soprattutto, determina la distruzione della ricchezza dei singoli risparmiatori.
Per tali motivi, gli Stati hanno fatto ricorso al ripudio solo in momenti di grave crisi finanziaria o istituzionale; ne sono un esempio l'insolvenza russa nel 1917 dopo il crollo zarista e, nei paesi dell'Europa Orientale, dopo la caduta dei regimi socialisti, l'azzeramento unilaterale del debito pubblico.