Razionamento del credito

Razionamento del credito

Situazione nella quale gli operatori economici non riescono ad ottenere la quantità di credito bancario che desiderano.
Il razionamento del credito è una conseguenza della imperfezione dei mercati finanziari, nei quali il livello di prestiti bancari non discende da un meccanismo di asta, ma piuttosto dalla contrattazione tra banca e cliente.
Si distinguono due tipi di razionamento del credito: quello dinamico e quello di equilibrio.
Il razionamento dinamico è causato da una momentanea stasi dei tassi di interesse che allontana, per un breve periodo di tempo, il mercato da una situazione di equilibrio. A causa della configurazione oligopolistica dei mercati finanziari, i tassi bancari presentano una certa viscosità (in particolare quelli attivi).
Il razionamento di equilibrio nasce, invece, a causa delle imperfette informazioni (v. Informazione asimmetrica) delle banche circa la rischiosità dei clienti. In queste condizioni, ogni volta che la domanda di credito eccede l'offerta, le banche non aumenteranno il tasso d'interesse ma piuttosto tenderanno a selezionare i clienti escludendo quelli più rischiosi. Un aumento dei tassi, infatti, indurrebbe una adverse selection (v.) dei clienti (favorendo quelli più rischiosi) e incentiverebbe alcuni risparmiatori ad intraprendere progetti più rischiosi (v. Moral hazard).