Pronti contro termine
Pronti contro termine [P/T]
Nel mercato monetario (v.), operazione realizzata da un privato o da un'impresa che abbia la necessità di far fronte a momentanee occorrenze di fondi o che, viceversa, abbia l'esigenza di investire nel breve termine elevati, ma temporanei, surplus di liquidità.
Detta anche vendita con patto di riacquisto si concretizza in una doppia compravendita di valori mobiliari (titoli di Stato e/o garantiti dallo Stato), cioè in una vendita (acquisto) a pronti contro un acquisto (vendita) a termine a prezzo prefissato.
Nel caso di vendita a pronti e di riacquisto a termine, l'operatore cede ad un prezzo determinato titoli e riacquista (o si impegna a riacquistare) altrettanti titoli della medesima specie ad un prezzo maggiorato. Nel caso di acquisto a pronti e vendita a termine, l'operatore acquista una data quantità di titoli ad un determinato prezzo e cede (o si impegna a cedere) a scadenza un pari importo di titoli della stessa specie ad un prezzo, di norma, superiore.
Il prezzo a pronti è determinato secondo il valore di mercato del titolo cui si aggiungono i dietimi (gli interessi maturati), mentre il prezzo a termine è dato dalla capitalizzazione del prezzo a pronti, al tasso di interesse fissato dalle parti ma, comunque, corrispondente ai tassi praticati sul mercato monetario.
Dal punto di vista economico, l'operazione consiste in un prestito di denaro a favore del venditore a pronti, cui si contrappone un prestito di titoli a favore dell'acquirente a pronti. Inoltre, il contratto di P/T, che ebbe origine in Italia nel 1979, costituisce uno strumento di controllo della base monetaria (v.). Adottato dalla Banca centrale (v.) nei suoi rapporti con altre banche, esso ha durata variabile tra 1 e 3 mesi senza possibilità di estinzione anticipata.
L'istituto vende (ritira, quindi, liquidità dal mercato) se vuole sostenere i tassi d'interesse; acquista (immette liquidità) se intende favorirne la riduzione.
I P/T sono negoziabili sul mercato secondario telematico dei titoli di Stato (v. MTS).
Nel mercato monetario (v.), operazione realizzata da un privato o da un'impresa che abbia la necessità di far fronte a momentanee occorrenze di fondi o che, viceversa, abbia l'esigenza di investire nel breve termine elevati, ma temporanei, surplus di liquidità.
Detta anche vendita con patto di riacquisto si concretizza in una doppia compravendita di valori mobiliari (titoli di Stato e/o garantiti dallo Stato), cioè in una vendita (acquisto) a pronti contro un acquisto (vendita) a termine a prezzo prefissato.
Nel caso di vendita a pronti e di riacquisto a termine, l'operatore cede ad un prezzo determinato titoli e riacquista (o si impegna a riacquistare) altrettanti titoli della medesima specie ad un prezzo maggiorato. Nel caso di acquisto a pronti e vendita a termine, l'operatore acquista una data quantità di titoli ad un determinato prezzo e cede (o si impegna a cedere) a scadenza un pari importo di titoli della stessa specie ad un prezzo, di norma, superiore.
Il prezzo a pronti è determinato secondo il valore di mercato del titolo cui si aggiungono i dietimi (gli interessi maturati), mentre il prezzo a termine è dato dalla capitalizzazione del prezzo a pronti, al tasso di interesse fissato dalle parti ma, comunque, corrispondente ai tassi praticati sul mercato monetario.
Dal punto di vista economico, l'operazione consiste in un prestito di denaro a favore del venditore a pronti, cui si contrappone un prestito di titoli a favore dell'acquirente a pronti. Inoltre, il contratto di P/T, che ebbe origine in Italia nel 1979, costituisce uno strumento di controllo della base monetaria (v.). Adottato dalla Banca centrale (v.) nei suoi rapporti con altre banche, esso ha durata variabile tra 1 e 3 mesi senza possibilità di estinzione anticipata.
L'istituto vende (ritira, quindi, liquidità dal mercato) se vuole sostenere i tassi d'interesse; acquista (immette liquidità) se intende favorirne la riduzione.
I P/T sono negoziabili sul mercato secondario telematico dei titoli di Stato (v. MTS).