Progressività dell'imposta
Progressività dell'imposta
Criterio di imposizione in virtù del quale l'aliquota d'imposta (v.) cresce all'aumentare dell'imponibile.
La progressività può essere tecnicamente attuata con diverse modalità:
— per detrazione, quando si colpisce con un'aliquota costante la base imponibile (v.), dopo aver detratto da questa un ammontare fisso.
Per esempio, se l'aliquota è pari al 20% e la detrazione ammessa è uguale a cento si avrà che i redditi fino a cento non pagheranno imposta, quelli di 200 pagheranno di imposta 20, quelli di 400 pagheranno di imposta 60 ecc.;
— per classi, quando ad ogni classe imponibile corrisponde un'aliquota costante, che cresce passando da una classe più bassa ad una più alta.
Ad esempio, agli imponibili fino a 100 si applica l'aliquota del 5%; a quelli fino a 200 l'aliquota del 6%; a quelli fino a 300 l'aliquota del 7% e così via.
Tale sistema ha il grave inconveniente che, nel passaggio da una classe all'altra, l'ammontare dell'imposta aumenta più del reddito o del patrimonio a cui si commisura in modo che colui che ha un reddito o un patrimonio di poco superiore ad un altro contribuente di classe inferiore si ritrova, una volta detratta l'imposta, con un reddito netto inferiore a questo secondo contribuente;
— per scaglioni, quando per ogni classe d'imponibile è prevista un'aliquota che si applica solo allo scaglione d'imponibile compreso in quella classe.
Tale sistema, che è adottato in Italia per le imposte dirette, elimina gli inconvenienti del criterio della progressività per classi.
Ad esempio, agli imponibili fino a 100 si applica l'aliquota del 5%, a quelli di 200 si applica per le prime cento l'aliquota del 5% e per le seconde cento l'aliquota del 6%; a quelli di 300 si applica per le prime cento l'aliquota del 5%; per le seconde cento l'aliquota del 6% e per le terze cento l'aliquota del 7%;
— continua, quando l'aliquota aumenta in misura continua con l'aumentare della base imponibile, fino ad un massimo, raggiunto il quale essa rimane costante. Un esempio di imposta ad aliquota progressiva continua era l'imposta straordinaria, istituita in Italia nel 1919. Tale imposta era ad aliquota progressiva che, da un minimo del 4,50% per i patrimoni di lire 50.000, saliva fino ad un massimo del 50% per patrimoni superiori a 100 milioni, variando per i patrimoni intermedi.
Il sistema tributario italiano, a norma dell'articolo 53 della Costituzione, è informato al principio della progressività; ciò non vieta, comunque, che esistano taluni tributi proporzionali o fissi.
Vedi tabella.
Criterio di imposizione in virtù del quale l'aliquota d'imposta (v.) cresce all'aumentare dell'imponibile.
La progressività può essere tecnicamente attuata con diverse modalità:
— per detrazione, quando si colpisce con un'aliquota costante la base imponibile (v.), dopo aver detratto da questa un ammontare fisso.
Per esempio, se l'aliquota è pari al 20% e la detrazione ammessa è uguale a cento si avrà che i redditi fino a cento non pagheranno imposta, quelli di 200 pagheranno di imposta 20, quelli di 400 pagheranno di imposta 60 ecc.;
— per classi, quando ad ogni classe imponibile corrisponde un'aliquota costante, che cresce passando da una classe più bassa ad una più alta.
Ad esempio, agli imponibili fino a 100 si applica l'aliquota del 5%; a quelli fino a 200 l'aliquota del 6%; a quelli fino a 300 l'aliquota del 7% e così via.
Tale sistema ha il grave inconveniente che, nel passaggio da una classe all'altra, l'ammontare dell'imposta aumenta più del reddito o del patrimonio a cui si commisura in modo che colui che ha un reddito o un patrimonio di poco superiore ad un altro contribuente di classe inferiore si ritrova, una volta detratta l'imposta, con un reddito netto inferiore a questo secondo contribuente;
— per scaglioni, quando per ogni classe d'imponibile è prevista un'aliquota che si applica solo allo scaglione d'imponibile compreso in quella classe.
Tale sistema, che è adottato in Italia per le imposte dirette, elimina gli inconvenienti del criterio della progressività per classi.
Ad esempio, agli imponibili fino a 100 si applica l'aliquota del 5%, a quelli di 200 si applica per le prime cento l'aliquota del 5% e per le seconde cento l'aliquota del 6%; a quelli di 300 si applica per le prime cento l'aliquota del 5%; per le seconde cento l'aliquota del 6% e per le terze cento l'aliquota del 7%;
— continua, quando l'aliquota aumenta in misura continua con l'aumentare della base imponibile, fino ad un massimo, raggiunto il quale essa rimane costante. Un esempio di imposta ad aliquota progressiva continua era l'imposta straordinaria, istituita in Italia nel 1919. Tale imposta era ad aliquota progressiva che, da un minimo del 4,50% per i patrimoni di lire 50.000, saliva fino ad un massimo del 50% per patrimoni superiori a 100 milioni, variando per i patrimoni intermedi.
Il sistema tributario italiano, a norma dell'articolo 53 della Costituzione, è informato al principio della progressività; ciò non vieta, comunque, che esistano taluni tributi proporzionali o fissi.
Vedi tabella.