Principio del sacrificio
Principio del sacrificio
Principio mediante il quale l'operatore pubblico stabilisce la capacità contributiva (v.) dei soggetti economici. Più precisamente, la capacità contributiva viene determinata collegandola al concetto di sacrificio in termini di riduzione dell'utilità di un soggetto economico a seguito dell'introduzione di un'imposta.
Esistono tre formulazioni diverse del principio del sacrificio:
— il principio dell'uguale sacrificio assoluto, la cui prima elaborazione si deve a J.S. Mill (v.) che prevede che l'imposta debba colpire ogni contribuente in modo uguale, riducendone cioè l'utilità nella stessa misura. Il tipo d'imposta da applicare varia a seconda della forma della funzione di utilità marginale (v.) del reddito: se questa risulta costante affinché si rispetti il principio del sacrificio assoluto si dovrà applicare un'imposta regressiva (v.). Se invece la funzione dell'utilità marginale è decrescente allora bisognerà stabilire il tipo di imposta da applicare in relazione alla variazione del reddito;
— il principio dell'uguale sacrificio proporzionale, stabilisce che l'imposta deve generare una perdita di utilità proporzionale all'utilità totale derivante dal reddito di ogni contribuente. Tale principio rende più semplice la scelta dell'imposta che assicura un'equa ripartizione del carico tributario; infatti, ciò che in questo caso dovrà risultare uguale è il rapporto tra l'utilità sottratta e l'utilità del reddito;
— il principio dell'uguale sacrificio marginale, definito spesso anche come principio del sacrificio minimo, stabilisce che l'utilità marginale del reddito in seguito all'introduzione di un'imposta deve essere uguale per tutti i contribuenti. Ciò significa che, data una funzione di utilità marginale non costante del reddito, un prelievo uguale in termini di reddito comporta, per differenti livelli di reddito, diversi sacrifici in termini di utilità. Questo sacrificio è, però, sempre maggiore via via che ci si sposta da redditi elevati a redditi più bassi.
Analisi grafica del principio del sacrificio
Graficamente i principi enunciati possono essere rappresentati nel modo seguente:
a) Principio dell'uguale sacrificio assoluto
Vedi grafico.
Stabilito che sull'asse delle ascisse sia indicato il livello di reddito (Y) mentre sulle ordinate la sua utilità marginale (Umg), in base al principio dell'utilità marginale decrescente, abbiamo che data la relazione intercorrente tra Y e Umg ad un certo livello (OY1) di reddito, corrisponde il livello di utilità marginale (Y1A); ad un livello superiore di reddito (OY2), si avrà il livello Y2D di utilità marginale, e così via.
Supponiamo che su qualunque individuo venga prelevata un'imposta di ammontare CY1, poiché l'utilità totale sacrificata è data dall'area Y1 CBA il valore di essa dovrebbe risultare uguale per tutti gli individui (l'imposta dovrebbe provocare sacrifici uguali).
Una volta stabilito che l'utilità marginale del reddito sia uguale per tutti, si può confrontare la situazione di un soggetto con volume di reddito OY1 con quella di un altro individuo con volume di reddito OY2 (pari al doppio di OY1) avremo dunque:
OY2 = 2OY1
Volendo applicare la condizione del sacrificio uguale bisogna anzitutto tracciare un segmento (FY2) tale che l'area Y2 FED risulti uguale a quella Y1CBA. Ne consegue che OY2 ha un reddito pari al doppio di OY1, ma paga l'imposta FY2 che nel nostro caso (data la particolare decrescenza dell'esempio grafico) è pari al triplo di CY1 (al reddito doppio corrisponde un'imposta tripla).
In conclusione questo principio — a seconda dell'andamento delle curve di indifferenza — può risultare soddisfatto sia da un'imposta progressiva, sia da una proporzionale sia, addirittura, da un'imposta regressiva.
b) Principio dell'uguale sacrificio proporzionale
Da punto di vista grafico il principio può essere così rappresentato:
Vedi grafico
come si vede dalla figura, ciò che in questo caso deve risultare uguale per tutti gli individui è il rapporto tra l'utilità sottratta e l'utilità totale del reddito, ossia tra ABCD e ODCE.
c) Principio dell'uguale sacrificio marginale
Vedi grafico.
Guardando il grafico, e posto che AB = CD si nota che un prelievo uguale in termini di reddito comporta, per differenti livelli di reddito, diversi sacrifici in termini di utilità. Questo sacrificio è, però, sempre maggiore via via che ci si sposta da redditi elevati a redditi più bassi.
A queste condizioni, dunque, le imposte dovrebbero essere pagate solo dagli individui ricchi, mentre i poveri non dovrebbero affatto pagarle.
Principio mediante il quale l'operatore pubblico stabilisce la capacità contributiva (v.) dei soggetti economici. Più precisamente, la capacità contributiva viene determinata collegandola al concetto di sacrificio in termini di riduzione dell'utilità di un soggetto economico a seguito dell'introduzione di un'imposta.
Esistono tre formulazioni diverse del principio del sacrificio:
— il principio dell'uguale sacrificio assoluto, la cui prima elaborazione si deve a J.S. Mill (v.) che prevede che l'imposta debba colpire ogni contribuente in modo uguale, riducendone cioè l'utilità nella stessa misura. Il tipo d'imposta da applicare varia a seconda della forma della funzione di utilità marginale (v.) del reddito: se questa risulta costante affinché si rispetti il principio del sacrificio assoluto si dovrà applicare un'imposta regressiva (v.). Se invece la funzione dell'utilità marginale è decrescente allora bisognerà stabilire il tipo di imposta da applicare in relazione alla variazione del reddito;
— il principio dell'uguale sacrificio proporzionale, stabilisce che l'imposta deve generare una perdita di utilità proporzionale all'utilità totale derivante dal reddito di ogni contribuente. Tale principio rende più semplice la scelta dell'imposta che assicura un'equa ripartizione del carico tributario; infatti, ciò che in questo caso dovrà risultare uguale è il rapporto tra l'utilità sottratta e l'utilità del reddito;
— il principio dell'uguale sacrificio marginale, definito spesso anche come principio del sacrificio minimo, stabilisce che l'utilità marginale del reddito in seguito all'introduzione di un'imposta deve essere uguale per tutti i contribuenti. Ciò significa che, data una funzione di utilità marginale non costante del reddito, un prelievo uguale in termini di reddito comporta, per differenti livelli di reddito, diversi sacrifici in termini di utilità. Questo sacrificio è, però, sempre maggiore via via che ci si sposta da redditi elevati a redditi più bassi.
Analisi grafica del principio del sacrificio
Graficamente i principi enunciati possono essere rappresentati nel modo seguente:
a) Principio dell'uguale sacrificio assoluto
Vedi grafico.
Stabilito che sull'asse delle ascisse sia indicato il livello di reddito (Y) mentre sulle ordinate la sua utilità marginale (Umg), in base al principio dell'utilità marginale decrescente, abbiamo che data la relazione intercorrente tra Y e Umg ad un certo livello (OY1) di reddito, corrisponde il livello di utilità marginale (Y1A); ad un livello superiore di reddito (OY2), si avrà il livello Y2D di utilità marginale, e così via.
Supponiamo che su qualunque individuo venga prelevata un'imposta di ammontare CY1, poiché l'utilità totale sacrificata è data dall'area Y1 CBA il valore di essa dovrebbe risultare uguale per tutti gli individui (l'imposta dovrebbe provocare sacrifici uguali).
Una volta stabilito che l'utilità marginale del reddito sia uguale per tutti, si può confrontare la situazione di un soggetto con volume di reddito OY1 con quella di un altro individuo con volume di reddito OY2 (pari al doppio di OY1) avremo dunque:
OY2 = 2OY1
Volendo applicare la condizione del sacrificio uguale bisogna anzitutto tracciare un segmento (FY2) tale che l'area Y2 FED risulti uguale a quella Y1CBA. Ne consegue che OY2 ha un reddito pari al doppio di OY1, ma paga l'imposta FY2 che nel nostro caso (data la particolare decrescenza dell'esempio grafico) è pari al triplo di CY1 (al reddito doppio corrisponde un'imposta tripla).
In conclusione questo principio — a seconda dell'andamento delle curve di indifferenza — può risultare soddisfatto sia da un'imposta progressiva, sia da una proporzionale sia, addirittura, da un'imposta regressiva.
b) Principio dell'uguale sacrificio proporzionale
Da punto di vista grafico il principio può essere così rappresentato:
Vedi grafico
come si vede dalla figura, ciò che in questo caso deve risultare uguale per tutti gli individui è il rapporto tra l'utilità sottratta e l'utilità totale del reddito, ossia tra ABCD e ODCE.
c) Principio dell'uguale sacrificio marginale
Vedi grafico.
Guardando il grafico, e posto che AB = CD si nota che un prelievo uguale in termini di reddito comporta, per differenti livelli di reddito, diversi sacrifici in termini di utilità. Questo sacrificio è, però, sempre maggiore via via che ci si sposta da redditi elevati a redditi più bassi.
A queste condizioni, dunque, le imposte dovrebbero essere pagate solo dagli individui ricchi, mentre i poveri non dovrebbero affatto pagarle.