Principio del beneficio

Principio del beneficio

Principio che presuppone che le imposte debbano essere distribuite in maniera che, per ogni singolo contribuente, vi sia un'equivalenza tra le imposte pagate ed i servizi pubblici ricevuti.
In tal caso è facilmente individuabile un criterio per raffrontare il tributo prelevato al beneficio reso al contribuente: il tributo non potrà mai risultare superiore al beneficio valutato dal contribuente, poiché quest'ultimo, in tale ipotesi, non lo richiederà.
Il principio in esame è ordinato, alla base, da un presupposto contrattualistico secondo cui il cittadino di sua volontà cede parte dei suoi diritti allo Stato, in cambio di talune attività che da solo non riuscirebbe ad espletare.
Il principio del beneficio però non prende assolutamente in considerazione la distribuzione della ricchezza: far contribuire i cittadini alla spesa pubblica in base al vantaggio che essi ne traggono, significa infatti non intaccare la ricchezza di ognuno lasciandone inalterata la dotazione iniziale. Inoltre, il principio del beneficio non è applicabile ai beni pubblici (v.) puri, per i quali la caratteristica di non escludibilità permette al contribuente di comportarsi da free rider (v.): si rende necessario perciò il ricorso ad un sistema coattivo da parte dell'operatore pubblico, allo scopo di esigere l'imposta come corrispettivo del bene ceduto.