Piano White

Piano White

Piano proposto nel corso della conferenza di Bretton Woods (v.) dall'allora sottosegretario al Tesoro americano.
La posizione statunitense coincideva con quella inglese (v. Piano Keynes) in numerosi punti (se non per le tecniche adottate, per i principi ispiratori):
— creazione di meccanismi monetari internazionali fondati sul multilateralismo;
— forme di garanzie contro svalutazioni competitive;
— lotta alla deflazione (v.) ed alla disoccupazione, considerate i principali mali delle economie nel secondo dopoguerra;
— limitata liberalizzazione dei movimenti di capitali, le cui fluttuazioni incontrollate avrebbero potuto destabilizzare il sistema monetario internazionale.
Rispetto al piano Keynes, però, quello di White era maggiormente favorevole ad un regime di gold standard (v.) e prevedeva un ridimensionamento della preminenza inglese.
Il piano White incontrò, però, l'ostilità di alcuni ambienti americani (le grandi banche, in particolare), soprattutto a causa delle limitazioni previste per i movimenti di capitale di breve periodo. La risposta di questi circoli finanziari fu affidata al piano Williams (v.) e l'accordo finale di Bretton Woods può essere considerato una sintesi delle diverse posizioni.