Organizzazione
Organizzazione
Raggruppamento sociale deliberatamente costituito con una struttura appropriata per il raggiungimento di fini specifici (Pearson); od anche, tipo preciso di istituzione, chiaramente distinguibile dal suo ambiente sociale (i cui membri sono ben determinati), dotata di una struttura interna differenziata ed orientata al perseguimento di scopi specifici ed allo svolgimento di compiti definiti (Mayntz).
Sono esempi di organizzazione gli ospedali, le scuole, le società per azioni ecc.
Le caratteristiche essenziali, tendenzialmente presenti in ogni forma di organizzazione, sono:
— la suddivisione del lavoro, del potere e delle responsabilità finalizzata al perseguimento degli scopi prefissati;
— la presenza di uno o più centri di potere con funzione di controllo e direzione del lavoro per soddisfare esigenze di efficienza;
— la sostituibilità del personale qualora questo si mostri inadeguato od inefficiente.
Dunque, l'organizzazione nasce dall'esigenza di razionalizzare e coordinare i singoli sforzi al fine di raggiungere più facilmente l'obiettivo posto.
Il pensiero classico dello Scientific Management (v.), delineò i seguenti postulati dell'organizzazione:
— principio scalare o gerarchico;
— unità di comando;
— principio dell'eccezione;
— ambito di comando;
— specializzazione organizzativa.
L'organizzazione si occupa, perciò, della disciplina dei poteri, delle responsabilità che ciascun organo si assume nel corso della gestione dell'azienda.
Essa, infatti, si propone di definire:
— i centri decisionali, di controllo ed esecutivi da istituire nell'impresa;
— l'autorità e la responsabilità da attribuire a ciascuno di essi;
— le relazioni formali da attivare tra i vari centri in relazione alle funzioni svolte;
— le procedure di decisione, informazione ed esecuzione necessarie per l'ordinato svolgimento della gestione;
— l'adeguamento della struttura ai mutamenti dell'ambiente in cui l'azienda esplica la propria attività.
Una organizzazione efficiente permette di realizzare maggiore produttività del lavoro, vale a dire permette di conseguire risultati migliori a parità di energia impiegata, oppure eguali risultati ma con minore dispendio di energie.
È possibile distinguere vari tipi di organizzazione:
— gerarchica, la quale assume la caratteristica forma a piramide, con al vertice l'autorità gerarchicamente più elevata e con una graduazione successiva di doveri e poteri in relazione alla graduazione dell'autorità e della responsabilità.
Ogni unità organizzativa, sia a livelli alti che a quelli più bassi, svolge lo stesso tipo di attività seppure per ambiti e quantità sempre più ristretti. Ad ogni livello è preposto un responsabile con funzioni di comando, guida e coordinamento;
— funzionale, caratterizzata dal fatto che a partire dal secondo livello (il primo assolve compiti di direzione globale in quanto assicura l'unità di azione) la divisione del lavoro avviene per funzione e nei livelli inferiori per processi di ciascuna funzione o per mansioni ipotizzabili nell'ambito di ciascun processo.
Ogni unità organizzativa svolge compiti qualitativamente diversi. Tale struttura organizzativa è l'espressione del principio della divisione del lavoro con un elevato grado di specializzazione produttiva;
— per line e staff, che si propone di conciliare l'esigenza di definire con precisione i rapporti di dipendenza con la specializzazione. Essa prevede una linea operativa (o line) che assicura l'unità di comando e diverse unità ausiliari e strumentali (staff) collocate ai vari livelli con la funzione di favorire la specializzazione attraverso attività di consulenza, di predisposizione di politiche e metodologie, di segnalazione di inconvenienti da eliminare e di correttivi da adottare;
— divisionale, caratterizzata dalla suddivisione delle funzioni in rapporto al prodotto, oppure per grandi aree geografiche. La divisione si articola a sua volta in funzioni, processi e mansioni;
— per progetti: si realizza nell'ambito della struttura generale per lo svolgimento di un determinato compito o per portare a termine un progetto importante. A tale organizzazione è preposto un unico responsabile con una serie di collaboratori con compiti di assistenza tecnica. Può avere durata temporanea o permanente;
— per comitati e direzioni multiple (o per matrici), la quale si avvale di comitati consultivi (od unità di staff) dediti allo studio ed all'approfondimento di problemi di gestione e di direzioni multiple, presenti al vertice degli organi esecutivi che si compongono di personale specializzato, responsabile collegialmente delle attività dei settori aziendali.
Raggruppamento sociale deliberatamente costituito con una struttura appropriata per il raggiungimento di fini specifici (Pearson); od anche, tipo preciso di istituzione, chiaramente distinguibile dal suo ambiente sociale (i cui membri sono ben determinati), dotata di una struttura interna differenziata ed orientata al perseguimento di scopi specifici ed allo svolgimento di compiti definiti (Mayntz).
Sono esempi di organizzazione gli ospedali, le scuole, le società per azioni ecc.
Le caratteristiche essenziali, tendenzialmente presenti in ogni forma di organizzazione, sono:
— la suddivisione del lavoro, del potere e delle responsabilità finalizzata al perseguimento degli scopi prefissati;
— la presenza di uno o più centri di potere con funzione di controllo e direzione del lavoro per soddisfare esigenze di efficienza;
— la sostituibilità del personale qualora questo si mostri inadeguato od inefficiente.
Dunque, l'organizzazione nasce dall'esigenza di razionalizzare e coordinare i singoli sforzi al fine di raggiungere più facilmente l'obiettivo posto.
Il pensiero classico dello Scientific Management (v.), delineò i seguenti postulati dell'organizzazione:
— principio scalare o gerarchico;
— unità di comando;
— principio dell'eccezione;
— ambito di comando;
— specializzazione organizzativa.
L'organizzazione si occupa, perciò, della disciplina dei poteri, delle responsabilità che ciascun organo si assume nel corso della gestione dell'azienda.
Essa, infatti, si propone di definire:
— i centri decisionali, di controllo ed esecutivi da istituire nell'impresa;
— l'autorità e la responsabilità da attribuire a ciascuno di essi;
— le relazioni formali da attivare tra i vari centri in relazione alle funzioni svolte;
— le procedure di decisione, informazione ed esecuzione necessarie per l'ordinato svolgimento della gestione;
— l'adeguamento della struttura ai mutamenti dell'ambiente in cui l'azienda esplica la propria attività.
Una organizzazione efficiente permette di realizzare maggiore produttività del lavoro, vale a dire permette di conseguire risultati migliori a parità di energia impiegata, oppure eguali risultati ma con minore dispendio di energie.
È possibile distinguere vari tipi di organizzazione:
— gerarchica, la quale assume la caratteristica forma a piramide, con al vertice l'autorità gerarchicamente più elevata e con una graduazione successiva di doveri e poteri in relazione alla graduazione dell'autorità e della responsabilità.
Ogni unità organizzativa, sia a livelli alti che a quelli più bassi, svolge lo stesso tipo di attività seppure per ambiti e quantità sempre più ristretti. Ad ogni livello è preposto un responsabile con funzioni di comando, guida e coordinamento;
— funzionale, caratterizzata dal fatto che a partire dal secondo livello (il primo assolve compiti di direzione globale in quanto assicura l'unità di azione) la divisione del lavoro avviene per funzione e nei livelli inferiori per processi di ciascuna funzione o per mansioni ipotizzabili nell'ambito di ciascun processo.
Ogni unità organizzativa svolge compiti qualitativamente diversi. Tale struttura organizzativa è l'espressione del principio della divisione del lavoro con un elevato grado di specializzazione produttiva;
— per line e staff, che si propone di conciliare l'esigenza di definire con precisione i rapporti di dipendenza con la specializzazione. Essa prevede una linea operativa (o line) che assicura l'unità di comando e diverse unità ausiliari e strumentali (staff) collocate ai vari livelli con la funzione di favorire la specializzazione attraverso attività di consulenza, di predisposizione di politiche e metodologie, di segnalazione di inconvenienti da eliminare e di correttivi da adottare;
— divisionale, caratterizzata dalla suddivisione delle funzioni in rapporto al prodotto, oppure per grandi aree geografiche. La divisione si articola a sua volta in funzioni, processi e mansioni;
— per progetti: si realizza nell'ambito della struttura generale per lo svolgimento di un determinato compito o per portare a termine un progetto importante. A tale organizzazione è preposto un unico responsabile con una serie di collaboratori con compiti di assistenza tecnica. Può avere durata temporanea o permanente;
— per comitati e direzioni multiple (o per matrici), la quale si avvale di comitati consultivi (od unità di staff) dediti allo studio ed all'approfondimento di problemi di gestione e di direzioni multiple, presenti al vertice degli organi esecutivi che si compongono di personale specializzato, responsabile collegialmente delle attività dei settori aziendali.