Operazioni di mercato aperto
Operazioni di mercato aperto
Consistono nell'acquisto o nella vendita di titoli da parte della Banca centrale (v.) agli operatori finanziari, solitamente a condizioni particolarmente vantaggiose per questi ultimi. In tal modo la Banca centrale influenza i corsi dei titoli stessi e aumenta (nel caso di acquisto) o riduce (nel caso di vendita) la liquidità monetaria del sistema economico.
Tali operazioni provocano delle variazioni nei tassi d'interesse praticati dalle banche.
Nell'ipotesi di vendita di titoli, infatti, verificandosi una riduzione della base monetaria (v.), le banche, per assicurarsi comunque i mezzi monetari necessari alla loro attività di impiego, eleveranno i tassi d'interesse applicati ai depositi e compenseranno tale aumento con un incremento dei tassi sulle operazioni di credito. Nell'ipotesi opposta (acquisto di titoli), le variazioni del tasso di sconto sono di segno contrario.
Attraverso le operazioni di mercato aperto dunque, la Banca centrale influenza il livello dei tassi d'interesse agendo sulla liquidità monetaria del sistema economico.
Le operazioni di mercato aperto rientrano tra gli strumenti a disposizione delle autorità monetarie per controllare la base monetaria e si affiancano alla manovra sul saggio ufficiale di sconto (v. TUS), alla manovra sulla riserva obbligatoria (v.) e al rifinanziamento delle banche (v. Anticipazione della banca centrale). A differenza di queste tuttavia, le operazioni di mercato aperto presentano una maggiore flessibilità e possono essere attuate dalla Banca centrale anche per manovre di controllo della base monetaria nel breve periodo: particolarmente efficaci, in questo senso, risultano le operazioni di compravendita di titoli a termine (v. Pronti contro termine).
Nel corso degli anni in Italia le operazioni di mercato aperto son state adattate alle esigenze imposte dal momento storico che si andava vivendo; per cui, si è passati, tanto per citare i casi più significativi, dagli interventi degli anni Sessanta, volti a stabilizzare i saggi di lungo periodo, a quelli degli anni Settanta, tesi a creare il mercato dei BOT (v.). Dopo il divorzio Tesoro/Bankitalia (v.), le operazioni di mercato aperto hanno mirato, soprattutto, a permettere l'assorbimento della base monetaria eccedente creata dal conto corrente di tesoreria (v.).
Dal 1999, sono uno degli strumenti di politica monetaria (v.) di cui si avvale il SEBC (v.) per il perseguimento della stabilità dei prezzi.
Tali operazioni possono essere distinte in diversi tipi: operazioni di rifinanziamento principali, operazioni di rifinanziamento a più lungo termine, operazioni temporanee di fine tuning, operazioni di tipo strutturale.
Le operazioni di rifinanziamento principali rivestono un ruolo essenziale per la politica monetaria del SEBC: esse infatti permettono un agevole controllo dei tassi d’interesse e permettono il rifinanziamento del settore bancario. Sono effettuate dalle singole Banche centrali nazionali mediante aste standard che si tengono con una frequenza settimanale: le richieste immesse dalle controparti sono aggregate a livello europeo ed è la BCE a decretare quali risultano aggiudicatarie.
Le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine forniscono liquidità a più lungo termine al sistema finanziario; sono poste in essere a livello decentrato dalle singole Banche centrali nazionali mediante aste mensili a tasso variabile. A differenza delle operazioni di rifinanziamento principali, con questo tipo di operazioni il SEBC non intende dare indicazioni al mercato.
Le operazioni temporanee di fine tuning permettono al SEBC di controllare l’evoluzione dei tassi ed intervenire sulle fluttuazioni inattese della liquidità. Poiché presuppongono rapidità di esecuzione e flessibilità di mezzi, tali operazioni non hanno né frequenza né scadenza regolare e sono effettuate mediante aste veloci o procedure bilaterali.
Le operazioni di tipo strutturale sono poste in essere quando il SEBC vuole modificare la propria posizione strutturale nei confronti del sistema finanziario. Possono essere costituite da emissioni di certificati di debito della BCE, acquisti o vendite definitive.
Consistono nell'acquisto o nella vendita di titoli da parte della Banca centrale (v.) agli operatori finanziari, solitamente a condizioni particolarmente vantaggiose per questi ultimi. In tal modo la Banca centrale influenza i corsi dei titoli stessi e aumenta (nel caso di acquisto) o riduce (nel caso di vendita) la liquidità monetaria del sistema economico.
Tali operazioni provocano delle variazioni nei tassi d'interesse praticati dalle banche.
Nell'ipotesi di vendita di titoli, infatti, verificandosi una riduzione della base monetaria (v.), le banche, per assicurarsi comunque i mezzi monetari necessari alla loro attività di impiego, eleveranno i tassi d'interesse applicati ai depositi e compenseranno tale aumento con un incremento dei tassi sulle operazioni di credito. Nell'ipotesi opposta (acquisto di titoli), le variazioni del tasso di sconto sono di segno contrario.
Attraverso le operazioni di mercato aperto dunque, la Banca centrale influenza il livello dei tassi d'interesse agendo sulla liquidità monetaria del sistema economico.
Le operazioni di mercato aperto rientrano tra gli strumenti a disposizione delle autorità monetarie per controllare la base monetaria e si affiancano alla manovra sul saggio ufficiale di sconto (v. TUS), alla manovra sulla riserva obbligatoria (v.) e al rifinanziamento delle banche (v. Anticipazione della banca centrale). A differenza di queste tuttavia, le operazioni di mercato aperto presentano una maggiore flessibilità e possono essere attuate dalla Banca centrale anche per manovre di controllo della base monetaria nel breve periodo: particolarmente efficaci, in questo senso, risultano le operazioni di compravendita di titoli a termine (v. Pronti contro termine).
Nel corso degli anni in Italia le operazioni di mercato aperto son state adattate alle esigenze imposte dal momento storico che si andava vivendo; per cui, si è passati, tanto per citare i casi più significativi, dagli interventi degli anni Sessanta, volti a stabilizzare i saggi di lungo periodo, a quelli degli anni Settanta, tesi a creare il mercato dei BOT (v.). Dopo il divorzio Tesoro/Bankitalia (v.), le operazioni di mercato aperto hanno mirato, soprattutto, a permettere l'assorbimento della base monetaria eccedente creata dal conto corrente di tesoreria (v.).
Dal 1999, sono uno degli strumenti di politica monetaria (v.) di cui si avvale il SEBC (v.) per il perseguimento della stabilità dei prezzi.
Tali operazioni possono essere distinte in diversi tipi: operazioni di rifinanziamento principali, operazioni di rifinanziamento a più lungo termine, operazioni temporanee di fine tuning, operazioni di tipo strutturale.
Le operazioni di rifinanziamento principali rivestono un ruolo essenziale per la politica monetaria del SEBC: esse infatti permettono un agevole controllo dei tassi d’interesse e permettono il rifinanziamento del settore bancario. Sono effettuate dalle singole Banche centrali nazionali mediante aste standard che si tengono con una frequenza settimanale: le richieste immesse dalle controparti sono aggregate a livello europeo ed è la BCE a decretare quali risultano aggiudicatarie.
Le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine forniscono liquidità a più lungo termine al sistema finanziario; sono poste in essere a livello decentrato dalle singole Banche centrali nazionali mediante aste mensili a tasso variabile. A differenza delle operazioni di rifinanziamento principali, con questo tipo di operazioni il SEBC non intende dare indicazioni al mercato.
Le operazioni temporanee di fine tuning permettono al SEBC di controllare l’evoluzione dei tassi ed intervenire sulle fluttuazioni inattese della liquidità. Poiché presuppongono rapidità di esecuzione e flessibilità di mezzi, tali operazioni non hanno né frequenza né scadenza regolare e sono effettuate mediante aste veloci o procedure bilaterali.
Le operazioni di tipo strutturale sono poste in essere quando il SEBC vuole modificare la propria posizione strutturale nei confronti del sistema finanziario. Possono essere costituite da emissioni di certificati di debito della BCE, acquisti o vendite definitive.