Offerta

Offerta

Quantità di un bene o servizio che i produttori sono disposti a cedere ad un determinato prezzo e in una determinata unità di tempo.
Con la teoria dell'offerta si costruisce uno schema del comportamento dei venditori all'atto dello scambio, mettendo in evidenza il legame esistente fra le variazioni dell'offerta e le oscillazioni del prezzo di un bene.
Come nella teoria della domanda (v.) anche per la legge dell'offerta si segue il metodo della ricerca dell'equilibrio economico parziale (v.) cioè si assume il prezzo del bene come variabile indipendente e la quantità offerta come funzione del prezzo.
La relazione individuata permette di enunciare la legge dell'offerta secondo la quale la quantità offerta di un bene varia in relazione diretta al cambiamento del prezzo: aumentando quest'ultimo, aumenta l'offerta e viceversa.
Graficamente tale relazione può essere rappresentata da una curva (SS1 in figura) che rappresenta le variazioni nella quantità (Q) di merce in relazione ai cambiamenti di prezzo.
Nel grafico la curva SS1 ha un andamento crescente, ossia una inclinazione positiva: se il prezzo sale, l'offerta aumenta e viceversa.
Tale relazione è, tuttavia, valida soltanto nell'ambito di un mercato di concorrenza perfetta (v.) in cui uno dei presupposti fondamentali è dato dal fatto che nessuna impresa o consumatore è in grado di determinare il prezzo della merce (v. Atomicità).
Se si abbandona l'ipotesi della concorrenza perfetta viene meno la validità della relazione tra prezzo e offerta; in questo caso l'impresa è in grado di influenzare la determinazione del prezzo (è un price maker e non un price taker) e quindi delle quantità offerte di una data merce. Più raramente saranno i consumatori ad influire sul prezzo.
Al pari della domanda, l'offerta può essere considerata oltre che dal punto di vista statico, anche da quello dinamico; in questo caso la relazione tra prezzo e offerta precedentemente evidenziata non può più essere considerata valida in quanto è necessario tener conto anche di altri fattori.
Le trasposizioni della curva di offerta sono dovute principalmente a: innovazioni della tecnica produttiva, che permettono di realizzare economie nei costi; imposizioni tributarie, che incidono sui costi di produzione; mutamenti dei prezzi dei fattori di produzione; politica monetaria (v.) tendente all'aumento o al ribasso del costo del danaro. In generale, tutti i fattori di riduzione dei costi di produzione determinano un aumento generalizzato dell'offerta, mentre tutti gli avvenimenti che concorrono ad aumentare i costi di produzione determinano una riduzione.
Così se i costi diminuiscono, la curva di offerta si sposterà verso destra: ciò significa che a ogni livello del prezzo del bene la quantità offerta risulterà maggiore. Il contrario, ovviamente, accade nel caso in cui i costi aumentano.
Nella rappresentazione grafica, al prezzo OP1, la quantità offerta è OQ e la relativa curva S.
Nel caso di una diminuzione dei costi (ad esempio, per il progresso tecnico) i produttori allo stesso prezzo offrono di più (OQ2): la curva S si sposterà in S2.
Invece, nel caso di un aumento dei costi (ad esempio per l'inasprimento dei contributi) i produttori allo stesso prezzo offrono meno (OQ1): la curva S si sposterà in S1.