Obiettivi di politica economica
Obiettivi di politica economica
Obiettivi cui sono tesi gli interventi di politica economica (v.). Tali obiettivi possono essere di breve o lungo periodo:
— obiettivi a breve termine sono quelli perseguibili nei limiti della capacità produttiva del sistema considerato, cioè quelli che intervengono sulle sue variabili;
— sono invece obiettivi di lungo periodo quelli che richiedono un intervento sui parametri fissi (età lavorativa, qualificazione professionale ecc.) e un controllo, in un'ottica di lungo termine.
Obiettivi di breve termine si possono considerare:
— la piena occupazione (v.) delle forze lavoro. È un obiettivo necessario per ridurre le limitazioni che la disoccupazione (dei giovani, delle donne, degli emigranti, quella che si manifesta in aree poco sviluppate) causa alla collettività, oltre che allo sviluppo della capacità produttiva del paese e al pieno utilizzo delle risorse produttive;
— il controllo del livello generale dei prezzi, ovvero il controllo della stabilità del potere d'acquisto della moneta;
— il pareggio della bilancia dei pagamenti (v.), ovvero l'eliminazione degli scompensi che inducono un paese ad indebitarsi o ad accumulare crediti verso l'estero. La bilancia dei pagamenti non può essere mantenuta per lunghi periodi in passivo, così come non è sostenibile nel lungo periodo la posizione di chi è debitore.
Fra gli obiettivi di lungo termine si ricordano:
— l'incremento del reddito della collettività, attuato mediante l'incremento globale della spesa (consumi e investimenti);
— la modificazione della distribuzione personale del reddito (v. Redistribuzione del reddito), ovvero una perequazione del reddito a fronte di grandi diseguaglianze economiche tra cittadini, che si attua prevalentemente con il prelievo tributario, da un lato, e con la concessione di sussidi, contributi, assegni alle categorie più bisognose, dall'altro;
— la modificazione della distribuzione territoriale del reddito, cioè una diversa ripartizione delle attività produttive sul territorio nazionale, al fine di colmare gli squilibri territoriali, nelle aree più depresse.
Obiettivi cui sono tesi gli interventi di politica economica (v.). Tali obiettivi possono essere di breve o lungo periodo:
— obiettivi a breve termine sono quelli perseguibili nei limiti della capacità produttiva del sistema considerato, cioè quelli che intervengono sulle sue variabili;
— sono invece obiettivi di lungo periodo quelli che richiedono un intervento sui parametri fissi (età lavorativa, qualificazione professionale ecc.) e un controllo, in un'ottica di lungo termine.
Obiettivi di breve termine si possono considerare:
— la piena occupazione (v.) delle forze lavoro. È un obiettivo necessario per ridurre le limitazioni che la disoccupazione (dei giovani, delle donne, degli emigranti, quella che si manifesta in aree poco sviluppate) causa alla collettività, oltre che allo sviluppo della capacità produttiva del paese e al pieno utilizzo delle risorse produttive;
— il controllo del livello generale dei prezzi, ovvero il controllo della stabilità del potere d'acquisto della moneta;
— il pareggio della bilancia dei pagamenti (v.), ovvero l'eliminazione degli scompensi che inducono un paese ad indebitarsi o ad accumulare crediti verso l'estero. La bilancia dei pagamenti non può essere mantenuta per lunghi periodi in passivo, così come non è sostenibile nel lungo periodo la posizione di chi è debitore.
Fra gli obiettivi di lungo termine si ricordano:
— l'incremento del reddito della collettività, attuato mediante l'incremento globale della spesa (consumi e investimenti);
— la modificazione della distribuzione personale del reddito (v. Redistribuzione del reddito), ovvero una perequazione del reddito a fronte di grandi diseguaglianze economiche tra cittadini, che si attua prevalentemente con il prelievo tributario, da un lato, e con la concessione di sussidi, contributi, assegni alle categorie più bisognose, dall'altro;
— la modificazione della distribuzione territoriale del reddito, cioè una diversa ripartizione delle attività produttive sul territorio nazionale, al fine di colmare gli squilibri territoriali, nelle aree più depresse.