Nuova macroeconomia classica
Nuova macroeconomia classica
Sviluppatasi intorno agli anni '80, la nuova macroeconomia classica riprende le tematiche fondamentali del pensiero economico classico inserendole in un contesto macroeconomico; i maggiori esponenti di questa scuola sono Robert Lucas (v.) e Thomas Sargent negli Stati Uniti e Patrick Minford in Gran Bretagna.
Gli economisti che appartengono a questa scuola portano alle estreme conseguenze le idee dei monetaristi (v.) concentrando la loro attenzione su due aspetti particolari del sistema economico: la flessibilità dei salari e dei prezzi ed il ruolo delle aspettative razionali (v.) nell'influenzare l'operato dei soggetti economici.
Nell'analisi dei monetaristi uno dei presupposti principali era la flessibilità dei prezzi e dei salari nel lungo periodo; essi, tuttavia, ammettevano che nel breve periodo è possibile avere una situazione di squilibrio temporaneo, pur precisando che il mercato avrebbe colmato tale squilibrio nel lungo periodo. I principali esponenti della nuova macroeconomia classica, invece, negano la possibilità che il sistema economico possa essere in squilibrio anche nel breve periodo; ogni livello di disoccupazione che si realizza nel sistema economico rappresenta un tasso di disoccupazione di equilibrio, o, secondo la terminologia di questi autori, disoccupazione volontaria (v. Disoccupazione). Ogni aumento della disoccupazione porta ad un aumento del tasso naturale di disoccupazione (v. NRU) in quanto rappresenta il risultato di una scelta volontaria da parte dei lavoratori, i quali decidono di non lavorare perché non sostenuti da adeguati incentivi; ciò è vero, secondo questi economisti, soprattutto in presenza di sussidi alla disoccupazione (v. Job search theory).
Le aspettative razionali, invece, sono delle previsioni compiute dagli operatori economici sulla base delle informazioni di cui dispongono: saranno proprio queste aspettative, formulate razionalmente in quanto elaborate in base all'analisi dei dati disponibili, a condizionare l'operato di tutti i soggetti economici, siano essi consumatori che produttori. Tuttavia, poiché queste aspettative sono formulate sulla base di informazioni imperfette, molto probabilmente non saranno corrette. Nondimeno, questi errori saranno casuali in quanto le previsioni potranno essere approssimate sia per difetto che per eccesso. Sommando gli errori positivi e negativi si può affermare, come fanno gli economisti della nuova macroeconomia classica, che, in media, le previsioni degli operatori saranno corrette.
Sviluppatasi intorno agli anni '80, la nuova macroeconomia classica riprende le tematiche fondamentali del pensiero economico classico inserendole in un contesto macroeconomico; i maggiori esponenti di questa scuola sono Robert Lucas (v.) e Thomas Sargent negli Stati Uniti e Patrick Minford in Gran Bretagna.
Gli economisti che appartengono a questa scuola portano alle estreme conseguenze le idee dei monetaristi (v.) concentrando la loro attenzione su due aspetti particolari del sistema economico: la flessibilità dei salari e dei prezzi ed il ruolo delle aspettative razionali (v.) nell'influenzare l'operato dei soggetti economici.
Nell'analisi dei monetaristi uno dei presupposti principali era la flessibilità dei prezzi e dei salari nel lungo periodo; essi, tuttavia, ammettevano che nel breve periodo è possibile avere una situazione di squilibrio temporaneo, pur precisando che il mercato avrebbe colmato tale squilibrio nel lungo periodo. I principali esponenti della nuova macroeconomia classica, invece, negano la possibilità che il sistema economico possa essere in squilibrio anche nel breve periodo; ogni livello di disoccupazione che si realizza nel sistema economico rappresenta un tasso di disoccupazione di equilibrio, o, secondo la terminologia di questi autori, disoccupazione volontaria (v. Disoccupazione). Ogni aumento della disoccupazione porta ad un aumento del tasso naturale di disoccupazione (v. NRU) in quanto rappresenta il risultato di una scelta volontaria da parte dei lavoratori, i quali decidono di non lavorare perché non sostenuti da adeguati incentivi; ciò è vero, secondo questi economisti, soprattutto in presenza di sussidi alla disoccupazione (v. Job search theory).
Le aspettative razionali, invece, sono delle previsioni compiute dagli operatori economici sulla base delle informazioni di cui dispongono: saranno proprio queste aspettative, formulate razionalmente in quanto elaborate in base all'analisi dei dati disponibili, a condizionare l'operato di tutti i soggetti economici, siano essi consumatori che produttori. Tuttavia, poiché queste aspettative sono formulate sulla base di informazioni imperfette, molto probabilmente non saranno corrette. Nondimeno, questi errori saranno casuali in quanto le previsioni potranno essere approssimate sia per difetto che per eccesso. Sommando gli errori positivi e negativi si può affermare, come fanno gli economisti della nuova macroeconomia classica, che, in media, le previsioni degli operatori saranno corrette.