Multinazionale

Multinazionale

Impresa la cui attività è concepita, organizzata e condotta su scala mondiale attraverso l'installazione di impianti produttivi in paesi diversi da quelli in cui essa è stata originariamente fondata.
Accettando questa definizione, automaticamente vengono fissati tre criteri basilari per distinguere una multinazionale:
— l'estensione dell'insieme delle operazioni a numerosi paesi, diversi da quello di origine;
— la definizione di una politica globale dell'impresa, che tenga in debita considerazione le condizioni e le prospettive mondiali di attività e non quelle di un paese solo;
— infine, la conduzione di questa politica da parte di una organizzazione internazionale in grado di discutere, su un piano di parità, con gli Stati nazionali.
Da quanto detto appare chiaro come una multinazionale non possa essere confusa con una compagnia coloniale né con una holding (v.).
Mentre la prima si dedica a sfruttare risorse di un solo paese per esportarle, la seconda si preoccupa essenzialmente di approvvigionare il mercato di ogni singolo paese operando con vasta autonomia in loco.
La multinazionale, invece, ha proprio la caratteristica di superare i limiti geografici, sviluppandosi in un quadro che considera ormai tendenzialmente il mondo come proprio mercato.
Anche se il termine multinazionale è entrato nell'uso corrente solo negli anni sessanta, la comparsa è avvenuta nella fase del capitalismo (v.) industriale alla fine del secolo XIX.
In particolare, lo sviluppo internazionale delle attività di grandi società, che verranno chiamate trusts, risale al 1880. È in questo periodo che si costituiscono i primi imperi petroliferi, minerari o delle grandi piantagioni.
Dopo il 1914-18 la crescita internazionale dei gruppi conosce un nuovo slancio che culmina nel corso degli anni 1925-29 quando una prima grande ondata di multinazionali americane, che sfruttano scoperte tecniche, comincia ad investire in Europa, mentre (più timidamente) alcuni gruppi europei si lanciano anch'essi sui mercati esteri. La grande crisi (v. Giovedì nero) segna un relativo declino del fenomeno, anche se alcuni gruppi continuano ad avanzare.
Notevoli cambiamenti si verificano dopo la seconda guerra mondiale. Gli investimenti diretti riprendono e si assiste tanto ad una internazionalizzazione del capitale industriale, quanto di quello bancario.
In particolare, con la creazione del Mercato Comune Europeo (v. CE), inizia la grande invasione dell'Europa da parte delle società statunitensi (per le quali il mercato interno USA non era più sufficiente) che disponevano spesso di notevoli vantaggi tecnologici sui loro concorrenti.
Dopo questa prima fase di penetrazione nell'economia europea durata fino al 1968, le grandi imprese d'oltre-oceano si installano nel mercato asiatico, in Australia, in Giappone e nel resto del mondo; il 1971 è anche l'anno in cui inizia la penetrazione nei paesi dell'Europa orientale.
Il fenomeno delle multinazionali è andato intensificandosi negli ultimi anni in parallelo con la globalizzazione (v.) dei mercati.