Movimenti di capitale

Movimenti di capitale

Fino al 1999, era così chiamata la sezione della bilancia dei pagamenti (v.), che registrava le transazioni finanziarie dei residenti (esclusa la Banca centrale). Si suddivideva in:
movimenti bancari;
movimenti non bancari, distinti a loro volta in:
investimenti, diretti o di portafoglio;
prestiti (finanziamenti diversi da quelli negoziabili);
crediti commerciali (dilazioni di pagamento, anticipi ecc.).
Nella nuova bilancia dei pagamenti i movimenti di capitale sono ora riportati nella sezione conto finanziario (v.).
Le variabili rilevanti per il saldo dei movimenti di capitale sono il differenziale fra tassi di interesse interno e esterno e il tasso atteso di variazione del cambio.
La perfetta mobilità dei capitali dovrebbe assicurare, nel lungo periodo, il riequilibrio fra entrate ed uscite; la stretta integrazione fra mercati finanziari, la rilevanza quantitativa dei capitali spostati nonché l'eccessiva sensibilità alle attese di variazione dei cambi determinano però nel breve periodo oscillazioni anche molto violente dei tassi di cambio.