Mercato del lavoro
Mercato del lavoro
Espressione generica con cui vengono indicati i meccanismi attraverso i quali la domanda e l'offerta di lavoro si incontrano portando alla fissazione di un particolare prezzo (v. Salario) per la remunerazione dell'opera prestata dai lavoratori.
Tale mercato non può, tuttavia, essere assimilato a qualunque altro mercato in cui si scambiano beni e servizi, in quanto esso presenta delle peculiarità sue proprie:
— la presenza di associazioni sindacali da un lato e di associazioni imprenditoriali dall'altro, per cui la contrattazione salariale non avviene (in genere) a livello di singolo lavoratore ma attraverso associazioni di categoria; per questo motivo il mercato del lavoro è definito come il classico esempio di monopolio bilaterale (v.);
— l'azione dello Stato che in tale mercato assume una triplice funzione:
— come datore di lavoro in quanto la pubblica amministrazione e gli altri enti pubblici assorbono un numero non esiguo di forza lavoro. I salari concessi dalle autorità statali spesso fungono da indicatore anche per il settore privato;
— come mediatore nelle contrattazioni collettive tra associazioni imprenditoriali e sindacati;
— come legislatore quando emana norme che pongono particolari vincoli sia agli imprenditori che ai lavoratori;
— la segmentazione del mercato e la diversa qualifica ed esperienza acquisita da ciascun dipendente che impone una differenziazione anche dei livelli retribuitivi, i quali devono essere adeguati al ruolo occupato dal lavoratore nell'ambito del processo produttivo;
— la dimensione del mercato stesso, che viene generalmente associato al concetto di mobilità (v.) dei lavoratori. Sono infatti questi ultimi a determinare l'ampiezza del mercato attraverso la fissazione di limiti spaziali entro cui sono disponibili a trasferirsi: ovviamente la mobilità è anche influenzata dalla domanda esistente ai diversi livelli (locale, regionale o internazionale) di una determinata qualifica professionale di cui è in possesso il lavoratore.
Il mercato del lavoro e in particolar modo lo studio delle cause che generano la disoccupazione (v.) occupano un ruolo centrale nelle diverse correnti del pensiero economico.
Espressione generica con cui vengono indicati i meccanismi attraverso i quali la domanda e l'offerta di lavoro si incontrano portando alla fissazione di un particolare prezzo (v. Salario) per la remunerazione dell'opera prestata dai lavoratori.
Tale mercato non può, tuttavia, essere assimilato a qualunque altro mercato in cui si scambiano beni e servizi, in quanto esso presenta delle peculiarità sue proprie:
— la presenza di associazioni sindacali da un lato e di associazioni imprenditoriali dall'altro, per cui la contrattazione salariale non avviene (in genere) a livello di singolo lavoratore ma attraverso associazioni di categoria; per questo motivo il mercato del lavoro è definito come il classico esempio di monopolio bilaterale (v.);
— l'azione dello Stato che in tale mercato assume una triplice funzione:
— come datore di lavoro in quanto la pubblica amministrazione e gli altri enti pubblici assorbono un numero non esiguo di forza lavoro. I salari concessi dalle autorità statali spesso fungono da indicatore anche per il settore privato;
— come mediatore nelle contrattazioni collettive tra associazioni imprenditoriali e sindacati;
— come legislatore quando emana norme che pongono particolari vincoli sia agli imprenditori che ai lavoratori;
— la segmentazione del mercato e la diversa qualifica ed esperienza acquisita da ciascun dipendente che impone una differenziazione anche dei livelli retribuitivi, i quali devono essere adeguati al ruolo occupato dal lavoratore nell'ambito del processo produttivo;
— la dimensione del mercato stesso, che viene generalmente associato al concetto di mobilità (v.) dei lavoratori. Sono infatti questi ultimi a determinare l'ampiezza del mercato attraverso la fissazione di limiti spaziali entro cui sono disponibili a trasferirsi: ovviamente la mobilità è anche influenzata dalla domanda esistente ai diversi livelli (locale, regionale o internazionale) di una determinata qualifica professionale di cui è in possesso il lavoratore.
Il mercato del lavoro e in particolar modo lo studio delle cause che generano la disoccupazione (v.) occupano un ruolo centrale nelle diverse correnti del pensiero economico.