Mercantilismo

Mercantilismo

Corrente di pensiero sviluppatasi tra il XVI e XVII secolo che influenzò notevolmente la politica economica della Francia (v. Colbertismo) e dell'Inghilterra negli anni che seguirono alla rivoluzione di Cromwell.
Gli assunti principali del pensiero mercantilista sono:
— la ricchezza di una nazione è data dalla quantità di moneta da essa detenuta;
— per poter aumentare la quantità di moneta in circolazione è necessario accumulare ingenti quantità di metalli preziosi (oro e argento). L'obiettivo principale della politica economica doveva, quindi, essere quello di ottenere una bilancia commerciale (v.) favorevole, ovvero un'eccedenza delle esportazioni sulle importazioni;
— un compito importantissimo doveva essere svolto dallo Stato attraverso l'incentivo allo sviluppo di industrie nazionali e la costituzione di una imponente flotta mercantile e militare che assicurasse il predominio della nazione nei commerci internazionali.
In quest'ottica veniva anche proposta una maggiore espansione coloniale, capace di assicurare materie prime (v.) a basso costo per le industrie nazionali.
Le idee mercantiliste avevano il grande limite di identificare eccessivamente la ricchezza nazionale con l'accumulazione di metalli preziosi; l'adozione di politiche mercantiliste, inoltre, condusse ad un crescente protezionismo (v.) da parte di numerosi paesi, con conseguente fase di stallo nei rapporti economici internazionali.
Soltanto con la diffusione nel XIX secolo delle idee liberiste (v. Liberismo) molti paesi, ed in primo luogo l'Inghilterra, abbandonarono le pratiche protezionistiche adottate negli anni precedenti favorendo la ripresa delle relazioni economiche internazionali.

Approfondimento: Il mercantilismo e la fisiocrazia.