Massimale sugli impieghi

Massimale sugli impieghi

Strumento di controllo amministrativo del credito che consiste nell'imposizione di un limite all'incremento degli affidamenti bancari a favore di determinati soggetti, allo scopo di contenere la liquidità del sistema economico e di indirizzare i finanziamenti verso determinati settori produttivi.
Esso fu introdotto nel 1973 dalla Banca d'Italia (v.), la quale stabilì che gli affidamenti a favore dei residenti che presentassero, al 31-3-1973, un'esposizione pari o superiore a 500 milioni di lire, non avrebbero potuto essere aumentati in misura superiore al 12% fino al 31-3-1974; per alcune categorie d'imprese, il massimale sugli impieghi doveva applicarsi senza tener conto dell'entità dell'esposizione. In seguito, furono eliminate queste discriminazioni ed il massimale fu esteso a tutti gli affidamenti, a prescindere dalle loro entità. Nel 1983 fu eliminato, allo scopo di liberalizzare l'attività bancaria, ma fu reintrodotto nel 1986 e quindi nuovamente soppresso nel 1988.