Mark up
Mark up [ricarico]
Quota di profitto che l'imprenditore aggiunge al costo totale durante il processo di formazione del prezzo.
La fissazione del prezzo secondo la regola del mark up (o costo pieno) è un elemento comune a tutte le analisi dei post-keynesiani (v.) sulle forme di mercato e sulla distribuzione del reddito: si tratta, come è evidente, di un'analisi assolutamente incompatibile con quella elaborata dai marginalisti (v. Marginalismo) secondo cui il prezzo deve eguagliare il costo marginale (v.) ed il ricavo marginale (v.).
Le diverse teorie del costo pieno, elaborate tra gli altri da Kalecki (v.), dalla Robinson (v.) e da Bain (v.), trovano origine nel questionario sottoposto da Hall e Hitch nel 1939 ad un campione di uomini d'affari inglesi.
Il questionario faceva parte di una ricerca sulle modalità e le motivazioni delle imprese nel fissare prezzo e quantità di produzione: il risultato cui giungeva lo studio era che la maggior parte degli imprenditori basava i propri prezzi di vendita sul costo medio complessivo, comprensivo di un certo margine di profitto, e non pensava affatto in termini di costo marginale e di ricavo marginale.
Gli interrogativi posti da Hitch e Hall hanno alimentato diversi filoni di ricerca che, da un lato, cercano di determinare come la forma di mercato influenzi i prezzi, dall'altro i criteri sulla cui base si formano i prezzi.
Fra gli studi del primo gruppo spiccano quelli di Bain sul prezzo limite (v.): in questo caso, il mark up è correlato alle barriere all'entrata (v.) nel mercato.
Il secondo filone di ricerca ha preso, invece, le mosse dalle analisi di Kalecki secondo cui il mark up è il riflesso del c.d. grado di monopolio (del potere di mercato, cioè, della singola impresa).
Anche per la Robinson chi stabilisce il prezzo valuta quale utilizzazione media degli impianti debba essere considerata soddisfacente: si calcola così un costo medio, che copra i costi fissi e l'ammortamento, e si aggiunge un'ulteriore quota che è pari al profitto netto. Il livello di questo profitto dipende, come per Kalecki, dal grado di monopolio esistente nel mercato.
Quota di profitto che l'imprenditore aggiunge al costo totale durante il processo di formazione del prezzo.
La fissazione del prezzo secondo la regola del mark up (o costo pieno) è un elemento comune a tutte le analisi dei post-keynesiani (v.) sulle forme di mercato e sulla distribuzione del reddito: si tratta, come è evidente, di un'analisi assolutamente incompatibile con quella elaborata dai marginalisti (v. Marginalismo) secondo cui il prezzo deve eguagliare il costo marginale (v.) ed il ricavo marginale (v.).
Le diverse teorie del costo pieno, elaborate tra gli altri da Kalecki (v.), dalla Robinson (v.) e da Bain (v.), trovano origine nel questionario sottoposto da Hall e Hitch nel 1939 ad un campione di uomini d'affari inglesi.
Il questionario faceva parte di una ricerca sulle modalità e le motivazioni delle imprese nel fissare prezzo e quantità di produzione: il risultato cui giungeva lo studio era che la maggior parte degli imprenditori basava i propri prezzi di vendita sul costo medio complessivo, comprensivo di un certo margine di profitto, e non pensava affatto in termini di costo marginale e di ricavo marginale.
Gli interrogativi posti da Hitch e Hall hanno alimentato diversi filoni di ricerca che, da un lato, cercano di determinare come la forma di mercato influenzi i prezzi, dall'altro i criteri sulla cui base si formano i prezzi.
Fra gli studi del primo gruppo spiccano quelli di Bain sul prezzo limite (v.): in questo caso, il mark up è correlato alle barriere all'entrata (v.) nel mercato.
Il secondo filone di ricerca ha preso, invece, le mosse dalle analisi di Kalecki secondo cui il mark up è il riflesso del c.d. grado di monopolio (del potere di mercato, cioè, della singola impresa).
Anche per la Robinson chi stabilisce il prezzo valuta quale utilizzazione media degli impianti debba essere considerata soddisfacente: si calcola così un costo medio, che copra i costi fissi e l'ammortamento, e si aggiunge un'ulteriore quota che è pari al profitto netto. Il livello di questo profitto dipende, come per Kalecki, dal grado di monopolio esistente nel mercato.