Jevons, William Stanley
Jevons, William Stanley (vedi foto)
(Liverpool, 1835 - Hastings, 1882)
Economista inglese. Docente all'Owens College di Manchester e, più tardi, alla London University, fu studioso dotato di grande originalità. Precursore nell'impiego delle scienze statistiche all'economia, introdusse il metodo dei numeri indice (v. Indice).
Il nome di Jevons, tuttavia, è legato alla formulazione della teoria dell'utilità marginale (v.) come principio di determinazione del valore di scambio in luogo del lavoro. Dei tre padri riconosciuti dell'approccio marginalistico, gli altri erano Menger (v.) e Walras (v.), Jevons espose, infatti, per primo, nel 1862, i rudimenti della dottrina. Tali concetti furono poi ripresi più tardi, nel 1871, col celebre lavoro Teoria dell'economia politica. Jevons introdusse anche la nozione di disutilità (v.) del lavoro e inserì il fattore tempo nello studio dei processi produttivi e nella teoria del capitale già prima di Böhm-Bawerk (v.). Egli riteneva che un incremento di capitale comportasse un allungamento nella durata dell'investimento e che la produttività del capitale fosse funzione del tempo. Molto suggestivo, infine, il suo pensiero sulle fluttuazioni economiche che spiegava con la tesi delle macchie solari. Secondo Jevons, poiché le macchie solari influenzano il tempo (inteso dal punto di vista meteorologico) che, a sua volta, influenza i raccolti, ne risulta condizionato anche il ciclo economico (v.).
(Liverpool, 1835 - Hastings, 1882)
Economista inglese. Docente all'Owens College di Manchester e, più tardi, alla London University, fu studioso dotato di grande originalità. Precursore nell'impiego delle scienze statistiche all'economia, introdusse il metodo dei numeri indice (v. Indice).
Il nome di Jevons, tuttavia, è legato alla formulazione della teoria dell'utilità marginale (v.) come principio di determinazione del valore di scambio in luogo del lavoro. Dei tre padri riconosciuti dell'approccio marginalistico, gli altri erano Menger (v.) e Walras (v.), Jevons espose, infatti, per primo, nel 1862, i rudimenti della dottrina. Tali concetti furono poi ripresi più tardi, nel 1871, col celebre lavoro Teoria dell'economia politica. Jevons introdusse anche la nozione di disutilità (v.) del lavoro e inserì il fattore tempo nello studio dei processi produttivi e nella teoria del capitale già prima di Böhm-Bawerk (v.). Egli riteneva che un incremento di capitale comportasse un allungamento nella durata dell'investimento e che la produttività del capitale fosse funzione del tempo. Molto suggestivo, infine, il suo pensiero sulle fluttuazioni economiche che spiegava con la tesi delle macchie solari. Secondo Jevons, poiché le macchie solari influenzano il tempo (inteso dal punto di vista meteorologico) che, a sua volta, influenza i raccolti, ne risulta condizionato anche il ciclo economico (v.).