Informazione
Informazione
Complesso di notizie raccolte da un individuo per valutare la convenienza di una determinata azione.
La scelta di acquisire informazioni tendenti a ridurre l'incertezza (v.) su di una serie di variabili economiche quali prezzi, quantità scambiate di beni ecc. comporta, però, il sostenimento di un costo. Ne consegue che si rende necessario operare una valutazione di convenienza, dipendente in ultima analisi dal confronto tra l'utilità che si prevede di trarre dall'informazione e la spesa necessaria per ottenerla. Ad esempio, se un consumatore volesse acquistare un bene al prezzo minimo presente sul mercato, conoscendo soltanto l'intera gamma dei prezzi esistenti, ma non i prezzi praticati in ciascun negozio, si indirizzerebbe verso il punto di vendita nel quale vedrebbe soddisfatta la seguente disequazione:
p – pm > c
dove p è la media geometrica dei prezzi; pm il prezzo minimo; c il costo dell'informazione.
L'informazione è anche alla base delle c.d. tecniche di signaling (v.) con le quali i venditori riversano sui consumatori informazioni miranti a ridurre l'incertezza sui beni o servizi da essi offerti (ad esempio segnalazione di una maggiore durata della vita del prodotto, attraverso il rilascio di una garanzia che copra un vasto arco di tempo). In tal modo si genera nel potenziale acquirente la convinzione che il sostenimento da parte del venditore di costi supplementari implichi una maggiore qualità del bene o servizio offerto.
Altri modelli d'informazione sulla qualità di un prodotto partono dal presupposto che la stessa non è distribuita in maniera uniforme tra i venditori e i compratori. Questa situazione, che è tipica dei mercati finanziari (v. Informazione asimmetrica), comporterebbe dei vantaggi per coloro che, possedendo informazioni mirate, sono in grado di prevedere l'evoluzione del corso di un titolo a meno che tale condizione di superiorità non sia annullata dal costo sostenuto per ottenerla.
Le più recenti teorie economiche tendono a considerare l'informazione, come qualsiasi altro bene economico, una risorsa scarsa, il cui uso comporta dei costi ed hanno abbandonato l'ipotesi walrasiana di informazione perfetta.
Complesso di notizie raccolte da un individuo per valutare la convenienza di una determinata azione.
La scelta di acquisire informazioni tendenti a ridurre l'incertezza (v.) su di una serie di variabili economiche quali prezzi, quantità scambiate di beni ecc. comporta, però, il sostenimento di un costo. Ne consegue che si rende necessario operare una valutazione di convenienza, dipendente in ultima analisi dal confronto tra l'utilità che si prevede di trarre dall'informazione e la spesa necessaria per ottenerla. Ad esempio, se un consumatore volesse acquistare un bene al prezzo minimo presente sul mercato, conoscendo soltanto l'intera gamma dei prezzi esistenti, ma non i prezzi praticati in ciascun negozio, si indirizzerebbe verso il punto di vendita nel quale vedrebbe soddisfatta la seguente disequazione:
p – pm > c
dove p è la media geometrica dei prezzi; pm il prezzo minimo; c il costo dell'informazione.
L'informazione è anche alla base delle c.d. tecniche di signaling (v.) con le quali i venditori riversano sui consumatori informazioni miranti a ridurre l'incertezza sui beni o servizi da essi offerti (ad esempio segnalazione di una maggiore durata della vita del prodotto, attraverso il rilascio di una garanzia che copra un vasto arco di tempo). In tal modo si genera nel potenziale acquirente la convinzione che il sostenimento da parte del venditore di costi supplementari implichi una maggiore qualità del bene o servizio offerto.
Altri modelli d'informazione sulla qualità di un prodotto partono dal presupposto che la stessa non è distribuita in maniera uniforme tra i venditori e i compratori. Questa situazione, che è tipica dei mercati finanziari (v. Informazione asimmetrica), comporterebbe dei vantaggi per coloro che, possedendo informazioni mirate, sono in grado di prevedere l'evoluzione del corso di un titolo a meno che tale condizione di superiorità non sia annullata dal costo sostenuto per ottenerla.
Le più recenti teorie economiche tendono a considerare l'informazione, come qualsiasi altro bene economico, una risorsa scarsa, il cui uso comporta dei costi ed hanno abbandonato l'ipotesi walrasiana di informazione perfetta.