Industria nascente
Industria nascente
Argomento addotto da vari economisti quale giustificazione per l'adozione di una politica protezionistica (v. Protezionismo). Esso si incentra sulla necessità di tutelare industrie nazionali appena formatesi le quali hanno dei costi di produzione più alti rispetto alle industrie estere già affermate (a causa della carenza di organizzazione, alla mancanza di personale specializzato ecc.). Imponendo dei dazi doganali (v.) alle merci importate, lo Stato fa aumentare il costo di queste ultime, equiparandolo a quello degli analoghi prodotti nazionali.
La protezione dovrebbe avere un carattere temporaneo in quanto, una volta sviluppatasi, l'industria nazionale dovrebbe essere in grado di competere autonomamente sul mercato internazionale. Posta, invece, alla mercé della concorrenza straniera, l'industria nascente non sarebbe in grado di sopravvivere al periodo iniziale di sperimentazione e di tensione finanziaria.
Tale impostazione teorica influenzò anche uno dei capiscuola del liberismo (v.), Mill (v.), che la accolse nei suoi Principi di economia politica e la definì teoria dello sviluppo dell'economia nascente. Su questa posizione Mill si trovò, ben presto isolato: i liberisti ortodossi, infatti, sostenevano che le industrie protette avrebbero premuto per conservare la tariffa anche oltre il limite della ormai intervenuta maturità.
Argomento addotto da vari economisti quale giustificazione per l'adozione di una politica protezionistica (v. Protezionismo). Esso si incentra sulla necessità di tutelare industrie nazionali appena formatesi le quali hanno dei costi di produzione più alti rispetto alle industrie estere già affermate (a causa della carenza di organizzazione, alla mancanza di personale specializzato ecc.). Imponendo dei dazi doganali (v.) alle merci importate, lo Stato fa aumentare il costo di queste ultime, equiparandolo a quello degli analoghi prodotti nazionali.
La protezione dovrebbe avere un carattere temporaneo in quanto, una volta sviluppatasi, l'industria nazionale dovrebbe essere in grado di competere autonomamente sul mercato internazionale. Posta, invece, alla mercé della concorrenza straniera, l'industria nascente non sarebbe in grado di sopravvivere al periodo iniziale di sperimentazione e di tensione finanziaria.
Tale impostazione teorica influenzò anche uno dei capiscuola del liberismo (v.), Mill (v.), che la accolse nei suoi Principi di economia politica e la definì teoria dello sviluppo dell'economia nascente. Su questa posizione Mill si trovò, ben presto isolato: i liberisti ortodossi, infatti, sostenevano che le industrie protette avrebbero premuto per conservare la tariffa anche oltre il limite della ormai intervenuta maturità.