Illusione finanziaria

Illusione finanziaria

Erronea valutazione collettiva degli scopi, dei vantaggi e delle conseguenze della spesa pubblica (v.) e degli oneri relativi al prelievo fiscale.
L'illusione finanziaria può essere:
passiva, se nasce dall'insufficiente conoscenza dei fenomeni finanziari;
attiva, se deriva da atti che la classe politica pone in essere al fine di modificare i giudizi di valore della collettività.
L'illusione finanziaria sulle spese pubbliche si può attuare:
in forma palese: mediante l'occultamento del reale impiego della spesa pubblica;
in forma occulta: mediante il ricorso ad accorgimenti giuridici o a speciali normative contabili, come ad esempio stanziamenti di somme fuori bilancio per finanziare spese di cui non si vuol dar conto ai cittadini.
L'illusione finanziaria è riscontrabile in qualsiasi forma di governo o di regime e può alterare il comportamento della collettività, ma anche della stessa classe politica.
Essa presenta, secondo alcuni, anche degli aspetti positivi, perché consente prelievi difficilmente realizzabili in presenza di sistemi ordinati, chiari e impostati su tributi da tutti conosciuti; si pensi, ad esempio, alle imposte indirette (v.) incluse nel prezzo del bene senza che il contribuente avverta il carico fiscale (v.) di cui spesso ignora l'entità o persino la presenza.