ICI
ICI [Imposta Comunale sugli Immobili]
Imposta a base reale con gettito destinato ai Comuni (v. Imposta reale), per i quali rappresenta una delle entrate più rilevanti (v. Finanza locale).
Il presupposto dell'imposta è dato dal possesso di fabbricati, aree fabbricabili o terreni agricoli siti nel territorio dello Stato qualunque sia la loro destinazione.
Soggetti passivi del tributo sono il proprietario di immobili ovvero il titolare del diritto reale di usufrutto, uso o abitazione sugli stessi, anche se non residenti nel territorio dello Stato o se non hanno ivi sede legale o amministrativa o non vi esercitano l'attività. Per gli immobili concessi in locazione finanziaria soggetto passivo è il locatario.
La base imponibile (v.) è costituita:
— per i fabbricati dalle rendite catastali calcolate moltiplicando le tariffe d'estimo per un coefficiente pari a 100 se si tratta di abitazioni, alloggi collettivi e fabbricati a destinazione varia, pari a 50 se si tratta di uffici e studi privati e altri fabbricati a destinazione speciale;
— per le aree fabbricabili, dal valore commerciale dell'immobile al 1° gennaio dell'anno di imposizione;
— per i terreni agricoli, dal reddito dominicale moltiplicato per 75.
L'imposta si calcola applicando all'imponibile un'aliquota variabile dal 4 al 7 per mille (elevabile al 9 per mille, nelle grandi città, in caso di abitazioni sfitte da più di due anni). La legge attribuisce ai Comuni la facoltà di applicare aliquote differenziate; per l'abitazione principale è riconosciuta una detrazione d'imposta (v.) di L. 200.000. Tuttavia, per le abitazioni principali i Comuni possono deliberare alternativamente le seguenti agevolazioni:
— riduzione dell'imposta fino al 50%;
— elevazione della detrazione fino a lire 500.000.
L'accresciuta potestà regolamentare riconosciuta agli enti locali dal D.Lgs. 446/97, istitutivo dell'IRAP (v.), ha inoltre dato facoltà ai Comuni di:
— considerare abitazioni principali (con conseguente applicazione delle agevolazioni) anche quelle concesse in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale;
— stabilire riduzioni dell'imposta superiori a lire 500.000 fino al 100% dell'importo del tributo per le prime case. In questa ipotesi, però, il Comune non potrà stabilire aliquote maggiorate per le cd. seconde case.
L'acconto va versato nel mese di giugno per il periodo di possesso del primo semestre ed è pari al 45% dell'intera imposta dovuta per l'anno solare.
Il saldo (55%), invece, va versato dal 1° al 20 dicembre e consiste nell'ammontare dell'imposta dovuta per l'intero anno, dedotto l'acconto già versato.
È, tuttavia, possibile versare in un'unica soluzione entro il termine di scadenza della prima rata, l'imposta dovuta per l'anno in corso.
Esempio di calcolo dell'ICI
Calcolare l'ICI dovuta dal proprietario di abitazione principale (che ha pertanto diritto alla detrazione di L. 200.000) posseduta per l'intero anno secondo i seguenti dati:
a) rendita catastale per vano = L. 250.000
b) vani = 8
c) aliquota applicata dal Comune = 4‰
Imponibile = (250.000 ´ 8) ´ 100 = 200.000.000
Imposta dovuta = (4‰ di 200.000.000) – 200.000 = 800.000 – 200.000 = 600.000.
Imposta a base reale con gettito destinato ai Comuni (v. Imposta reale), per i quali rappresenta una delle entrate più rilevanti (v. Finanza locale).
Il presupposto dell'imposta è dato dal possesso di fabbricati, aree fabbricabili o terreni agricoli siti nel territorio dello Stato qualunque sia la loro destinazione.
Soggetti passivi del tributo sono il proprietario di immobili ovvero il titolare del diritto reale di usufrutto, uso o abitazione sugli stessi, anche se non residenti nel territorio dello Stato o se non hanno ivi sede legale o amministrativa o non vi esercitano l'attività. Per gli immobili concessi in locazione finanziaria soggetto passivo è il locatario.
La base imponibile (v.) è costituita:
— per i fabbricati dalle rendite catastali calcolate moltiplicando le tariffe d'estimo per un coefficiente pari a 100 se si tratta di abitazioni, alloggi collettivi e fabbricati a destinazione varia, pari a 50 se si tratta di uffici e studi privati e altri fabbricati a destinazione speciale;
— per le aree fabbricabili, dal valore commerciale dell'immobile al 1° gennaio dell'anno di imposizione;
— per i terreni agricoli, dal reddito dominicale moltiplicato per 75.
L'imposta si calcola applicando all'imponibile un'aliquota variabile dal 4 al 7 per mille (elevabile al 9 per mille, nelle grandi città, in caso di abitazioni sfitte da più di due anni). La legge attribuisce ai Comuni la facoltà di applicare aliquote differenziate; per l'abitazione principale è riconosciuta una detrazione d'imposta (v.) di L. 200.000. Tuttavia, per le abitazioni principali i Comuni possono deliberare alternativamente le seguenti agevolazioni:
— riduzione dell'imposta fino al 50%;
— elevazione della detrazione fino a lire 500.000.
L'accresciuta potestà regolamentare riconosciuta agli enti locali dal D.Lgs. 446/97, istitutivo dell'IRAP (v.), ha inoltre dato facoltà ai Comuni di:
— considerare abitazioni principali (con conseguente applicazione delle agevolazioni) anche quelle concesse in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale;
— stabilire riduzioni dell'imposta superiori a lire 500.000 fino al 100% dell'importo del tributo per le prime case. In questa ipotesi, però, il Comune non potrà stabilire aliquote maggiorate per le cd. seconde case.
L'acconto va versato nel mese di giugno per il periodo di possesso del primo semestre ed è pari al 45% dell'intera imposta dovuta per l'anno solare.
Il saldo (55%), invece, va versato dal 1° al 20 dicembre e consiste nell'ammontare dell'imposta dovuta per l'intero anno, dedotto l'acconto già versato.
È, tuttavia, possibile versare in un'unica soluzione entro il termine di scadenza della prima rata, l'imposta dovuta per l'anno in corso.
Esempio di calcolo dell'ICI
Calcolare l'ICI dovuta dal proprietario di abitazione principale (che ha pertanto diritto alla detrazione di L. 200.000) posseduta per l'intero anno secondo i seguenti dati:
a) rendita catastale per vano = L. 250.000
b) vani = 8
c) aliquota applicata dal Comune = 4‰
Imponibile = (250.000 ´ 8) ´ 100 = 200.000.000
Imposta dovuta = (4‰ di 200.000.000) – 200.000 = 800.000 – 200.000 = 600.000.