Frontiera delle possibilità produttive

Frontiera delle possibilità produttive

In economia pubblica (v.) è il luogo geometrico delle combinazioni efficienti dal punto di vista tecnico (v. Efficienza produttiva) nelle produzioni dei beni. Più precisamente, dati due beni, essa indica la quantità massima producibile di un bene per ogni data quantità dell'altro.
Graficamente, infatti, la frontiera delle possibilità produttive è rappresentabile come una curva decrescente, cioè all'aumentare della produzione di un bene diminuisce quella dell'altro; inoltre la curva è concava verso l'origine, essa cioè decresce via via sempre più rapidamente.
Ciò è spiegabile con l'esistenza di rendimenti decrescenti (v. Legge dei rendimenti decrescenti) dovuti all'esistenza di costi crescenti; l'aumento della quantità prodotta di un bene può essere, infatti, conseguito solo sacrificando quantità sempre maggiori dell'altro.
L'inclinazione della frontiera delle possibilità produttive è detta saggio marginale di trasformazione (v.) ed indica la quantità di un bene a cui bisogna rinunciare per produrre una dose aggiuntiva dell'altro bene considerato.
Per ottenere la curva delle possibilità produttive viene utilizzato uno strumento tipico dell'analisi microeconomica: la scatola di Edgeworth (v.). Quest'ultima permette, infatti, di determinare, attraverso l'individuazione dei punti di tangenza della mappa di isoquanti dei due beni considerati, la combinazione efficiente in senso paretiano (v. Ottimo paretiano) dei beni stessi.

Vedi grafico
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