Fallimento del mercato
Fallimento del mercato
Evento che si verifica allorché la mancata realizzazione di alcune delle condizioni di efficienza (v.) del mercato impedisca al sistema di raggiungere una ottima allocazione delle risorse (v. Ottimo paretiano).
Il fallimento del mercato può verificarsi a causa di uno o più dei seguenti elementi:
— assenza di mercati assicurativi e a termine: in un'ottica dinamica dei mercati, la realizzazione dell'efficiente uso delle risorse è subordinata alla possibilità di assicurare e di acquistare a termine (v.) qualsiasi bene o servizio;
— produzione con rendimenti crescenti: se la produzione presenta costi marginali (v.) decrescenti e quindi rendimenti crescenti (v. Rendimenti di scala), le imprese più grandi spingeranno fuori dal mercato (v.) le imprese più piccole, fino a quando non vi rimarrà una sola impresa. A ciò si aggiunge la circostanza che le imprese monopolistiche (v. Monopolio) fissano il prezzo non sulla base del costo marginale, ma ad un livello superiore. In entrambi i casi si violano le condizioni dell'efficienza paretiana;
— esternalità (v.). In questo caso le scelte degli individui sono effettuate sulla base di prezzi che non riflettono il reale ed effettivo valore delle risorse utilizzate. In ogni caso ci sarà, quindi, un individuo che vedrà aumentare il suo benessere a danno di un altro;
— esistenza di beni pubblici (v.). Le caratteristiche del bene pubblico impediscono al consumatore di esprimere le sue reali preferenze per questi sul mercato: ogni individuo, infatti, potrà comunque disporne gratuitamente, o ad un prezzo inferiore a quello che dovrebbe pagare ad un produttore privato. Appare allora molto difficile che il meccanismo di scambio, che consente un'ottima allocazione delle risorse e la soddisfazione dei bisogni del consumatore, possa essere applicato nel caso di beni pubblici;
— incertezza e informazione (v. Informazione asimmetrica): i consumatori e i produttori non sono esattamente informati sulle alternative di consumo e di produzione attuali e future come pretenderebbe una delle ipotesi dell'equilibrio concorrenziale. Le azioni di ogni individuo e il raggiungimento dei suoi obiettivi, infatti, dipendono e sono condizionate da un insieme di eventi esterni (compreso il comportamento di altri individui) sui quali il singolo non ha poteri.
Le carenze e le imperfezioni del mercato costituiscono la principale giustificazione teorica dell'intervento dello Stato nel sistema economico: se il mercato non riesce a usare correttamente le risorse, lo Stato deve intervenire sia come operatore economico che con funzione di regolamentazione (v.) economica.
Evento che si verifica allorché la mancata realizzazione di alcune delle condizioni di efficienza (v.) del mercato impedisca al sistema di raggiungere una ottima allocazione delle risorse (v. Ottimo paretiano).
Il fallimento del mercato può verificarsi a causa di uno o più dei seguenti elementi:
— assenza di mercati assicurativi e a termine: in un'ottica dinamica dei mercati, la realizzazione dell'efficiente uso delle risorse è subordinata alla possibilità di assicurare e di acquistare a termine (v.) qualsiasi bene o servizio;
— produzione con rendimenti crescenti: se la produzione presenta costi marginali (v.) decrescenti e quindi rendimenti crescenti (v. Rendimenti di scala), le imprese più grandi spingeranno fuori dal mercato (v.) le imprese più piccole, fino a quando non vi rimarrà una sola impresa. A ciò si aggiunge la circostanza che le imprese monopolistiche (v. Monopolio) fissano il prezzo non sulla base del costo marginale, ma ad un livello superiore. In entrambi i casi si violano le condizioni dell'efficienza paretiana;
— esternalità (v.). In questo caso le scelte degli individui sono effettuate sulla base di prezzi che non riflettono il reale ed effettivo valore delle risorse utilizzate. In ogni caso ci sarà, quindi, un individuo che vedrà aumentare il suo benessere a danno di un altro;
— esistenza di beni pubblici (v.). Le caratteristiche del bene pubblico impediscono al consumatore di esprimere le sue reali preferenze per questi sul mercato: ogni individuo, infatti, potrà comunque disporne gratuitamente, o ad un prezzo inferiore a quello che dovrebbe pagare ad un produttore privato. Appare allora molto difficile che il meccanismo di scambio, che consente un'ottima allocazione delle risorse e la soddisfazione dei bisogni del consumatore, possa essere applicato nel caso di beni pubblici;
— incertezza e informazione (v. Informazione asimmetrica): i consumatori e i produttori non sono esattamente informati sulle alternative di consumo e di produzione attuali e future come pretenderebbe una delle ipotesi dell'equilibrio concorrenziale. Le azioni di ogni individuo e il raggiungimento dei suoi obiettivi, infatti, dipendono e sono condizionate da un insieme di eventi esterni (compreso il comportamento di altri individui) sui quali il singolo non ha poteri.
Le carenze e le imperfezioni del mercato costituiscono la principale giustificazione teorica dell'intervento dello Stato nel sistema economico: se il mercato non riesce a usare correttamente le risorse, lo Stato deve intervenire sia come operatore economico che con funzione di regolamentazione (v.) economica.