Esternalità

Esternalità

Insieme degli effetti, positivi o negativi, che l'attività di un operatore comporta per altri agenti economici. Nel caso di esternalità positive si parla anche di economie esterne; si definiscono, invece, diseconomie esterne le esternalità negative. Un esempio classico di economia esterna è costituito dal beneficio (v.) che un apicoltore ricava dalla presenza di frutteti adiacenti e non di sua proprietà. Un esempio, altrettanto classico, di diseconomia esterna è costituito dal fumo emesso dalla ciminiera di una fabbrica.
Nel caso di economie esterne l'operatore che arreca il beneficio non può pretendere un compenso; nel caso invece delle diseconomie esterne l'operatore che arreca il danno non deve alcun risarcimento.
L'origine delle esternalità va ricercata, quasi sempre, nella mancata, o imperfetta, definizione dei diritti di proprietà (v.): una loro attribuzione precisa permetterebbe di eliminare le esternalità. Se infatti, la fabbrica avesse il diritto ad inquinare o se i vicini potessero sempre far valere un loro diritto a non essere danneggiati, sarebbe possibile giungere ad un accordo compensativo e dunque ad una soluzione efficiente.
Si verifica, più precisamente, una divergenza tra il beneficio netto privato e quello sociale, divergenza che è causa di fallimento del mercato (v.), e che giustificherebbe l'intervento dell'operatore pubblico.
Tale intervento può implicare:
— un sistema di imposte e sussidi con cui eguagliare il costo marginale sociale al beneficio marginale sociale (v.);
— la regolamentazione, fissando limiti massimi alle diseconomie e standard di produzione.
Rispetto all'adozione di imposte ad hoc, tale sistema presenta però lo svantaggio di non tener conto di situazioni diverse e di comportare costi amministrativi (per controlli e sanzioni) molto elevati.