Equilibrio economico generale
Equilibrio economico generale
Postulata da Walras (v.), è la condizione riscontrabile quando in un sistema economico i prezzi assicurano l'eguaglianza fra domanda ed offerta in tutti i mercati.
Tale situazione di equilibrio è caratterizzata dal fatto che sia i consumatori che i produttori non hanno alcun interesse a modificare la propria posizione sui diversi mercati.
A tale conclusione Walras perviene grazie alla costruzione di un complesso modello matematico, le cui diverse equazioni riflettono gli assunti fondamentali dell'economia marginalista sul comportamento degli operatori. L'economista, infatti, poneva come condizioni del suo modello che ogni soggetto cerchi di massimizzare la propria utilità, che ogni impresa cerchi di massimizzare il proprio profitto e che in ogni mercato la domanda e l'offerta di un bene siano uguali. Data la disponibilità di risorse produttive ed i gusti dei consumatori (ed ammesso che il mercato operi in regime di concorrenza perfetta, per cui la domanda e l'offerta sono funzioni dei prezzi), Walras dimostra che tale modello ammette un'unica soluzione. Tale soluzione, che è appunto quella di un equilibrio economico generale, assicura che ogni operatore economico raggiunga il suo ottimo in modo da non danneggiare le altrui funzioni di utilità. Perché questa soluzione sia effettiva, però, occorre che gli scambi avvengano solo ai prezzi di equilibrio. Per aggirare tale difficoltà, perciò, Walras ricorse all'espediente di immaginare che le contrattazioni avvenissero alla presenza di un banditore il quale, per aggiustamenti successivi (v. Tâtonnement), permetteva di raggiungere i prezzi di equilibrio.
Una diversa visione di equilibrio economico generale è quella che, partendo dalle critiche di Keynes (v.) alla teoria neoclassica (v. Neoclassici), ed in particolare dalla sua dimostrazione che in un sistema economico anche se esso non è di piena occupazione (v. Equilibrio di sottoccupazione) vi è sempre una situazione di equilibrio, arriva ad affermare l'importanza della dinamica dei prezzi per il raggiungimento di una situazione di equilibrio. Tale aspetto era stato parzialmente trascurato dal modello walrasiano (o comunque risolto soltanto attraverso il concetto di tâtonnement); gli autori successivi, in particolare i postkeynesiani (v.), hanno invece elaborato modelli di equilibrio in cui è ammesso che i prezzi ai quali si attuano gli scambi sul mercato non sono necessariamente prezzi di equilibrio. Tali prezzi possono formarsi a causa della scarsa flessibilità che si riscontra in alcuni mercati o a causa di barriere monopolistiche o oligopolistiche.
Una riproposizione del modello di equilibrio economico generale di Walras è stata condotta da Arrow e Debreu i quali, pur se su basi matematiche molto più raffinate rispetto a quelle adottate dall'economista francese, giungono alla formulazione di una situazione di equilibrio sostanzialmente molto vicina a quella precedente.
Nel modello di Arrow-Debreu uno dei nuclei fondamentali è costituito dalla definizione di merci: queste sono infatti distinte non soltanto secondo le loro caratteristiche fisiche, ma anche in relazione ad altri elementi, quali la data o il luogo in cui esse sono disponibili o lo stato di natura in cui esse sono ottenute. Ciascuna di queste caratteristiche concorre a definire una diversa specie di merce per cui ogni loro variazione darà luogo ad una diversa merce. Tuttavia, poiché la merce così definita ammette delle variazioni fisiche, temporali e spaziali, ne consegue che esisterà sempre un mercato perfettamente organizzato in cui esse potranno essere scambiate. In particolare si distingueranno mercati (e prezzi) a pronti (v.), in cui le merci sono immediatamente disponibili, mercati (e prezzi) a termine (v.), in cui esiste uno scarto temporale nella consegna della merce e mercati (e prezzi) condizionati in cui il verificarsi delle transazioni è subordinato al verificarsi di dati eventi.
Partendo da queste definizioni di merce (e prezzi), dalla distinzione tra produttori e consumatori, dall'esistenza di un dato sistema di prezzi e dalla distinzione tra mercati a pronti, a termine e condizionati è possibile ricavare il concetto di equilibrio avanzato dal modello di Arrow-Debreu.
Dati i prezzi esistenti sui diversi mercati ed individuato un piano di massimizzazione del profitto per il produttore e di utilità per il consumatore vi sarà sempre un sistema di prezzi che, compatibilmente con le scelte massimizzanti degli operatori, permette di eguagliare la quantità di merci esistente e prodotta con la rispettiva domanda.
Postulata da Walras (v.), è la condizione riscontrabile quando in un sistema economico i prezzi assicurano l'eguaglianza fra domanda ed offerta in tutti i mercati.
Tale situazione di equilibrio è caratterizzata dal fatto che sia i consumatori che i produttori non hanno alcun interesse a modificare la propria posizione sui diversi mercati.
A tale conclusione Walras perviene grazie alla costruzione di un complesso modello matematico, le cui diverse equazioni riflettono gli assunti fondamentali dell'economia marginalista sul comportamento degli operatori. L'economista, infatti, poneva come condizioni del suo modello che ogni soggetto cerchi di massimizzare la propria utilità, che ogni impresa cerchi di massimizzare il proprio profitto e che in ogni mercato la domanda e l'offerta di un bene siano uguali. Data la disponibilità di risorse produttive ed i gusti dei consumatori (ed ammesso che il mercato operi in regime di concorrenza perfetta, per cui la domanda e l'offerta sono funzioni dei prezzi), Walras dimostra che tale modello ammette un'unica soluzione. Tale soluzione, che è appunto quella di un equilibrio economico generale, assicura che ogni operatore economico raggiunga il suo ottimo in modo da non danneggiare le altrui funzioni di utilità. Perché questa soluzione sia effettiva, però, occorre che gli scambi avvengano solo ai prezzi di equilibrio. Per aggirare tale difficoltà, perciò, Walras ricorse all'espediente di immaginare che le contrattazioni avvenissero alla presenza di un banditore il quale, per aggiustamenti successivi (v. Tâtonnement), permetteva di raggiungere i prezzi di equilibrio.
Una diversa visione di equilibrio economico generale è quella che, partendo dalle critiche di Keynes (v.) alla teoria neoclassica (v. Neoclassici), ed in particolare dalla sua dimostrazione che in un sistema economico anche se esso non è di piena occupazione (v. Equilibrio di sottoccupazione) vi è sempre una situazione di equilibrio, arriva ad affermare l'importanza della dinamica dei prezzi per il raggiungimento di una situazione di equilibrio. Tale aspetto era stato parzialmente trascurato dal modello walrasiano (o comunque risolto soltanto attraverso il concetto di tâtonnement); gli autori successivi, in particolare i postkeynesiani (v.), hanno invece elaborato modelli di equilibrio in cui è ammesso che i prezzi ai quali si attuano gli scambi sul mercato non sono necessariamente prezzi di equilibrio. Tali prezzi possono formarsi a causa della scarsa flessibilità che si riscontra in alcuni mercati o a causa di barriere monopolistiche o oligopolistiche.
Una riproposizione del modello di equilibrio economico generale di Walras è stata condotta da Arrow e Debreu i quali, pur se su basi matematiche molto più raffinate rispetto a quelle adottate dall'economista francese, giungono alla formulazione di una situazione di equilibrio sostanzialmente molto vicina a quella precedente.
Nel modello di Arrow-Debreu uno dei nuclei fondamentali è costituito dalla definizione di merci: queste sono infatti distinte non soltanto secondo le loro caratteristiche fisiche, ma anche in relazione ad altri elementi, quali la data o il luogo in cui esse sono disponibili o lo stato di natura in cui esse sono ottenute. Ciascuna di queste caratteristiche concorre a definire una diversa specie di merce per cui ogni loro variazione darà luogo ad una diversa merce. Tuttavia, poiché la merce così definita ammette delle variazioni fisiche, temporali e spaziali, ne consegue che esisterà sempre un mercato perfettamente organizzato in cui esse potranno essere scambiate. In particolare si distingueranno mercati (e prezzi) a pronti (v.), in cui le merci sono immediatamente disponibili, mercati (e prezzi) a termine (v.), in cui esiste uno scarto temporale nella consegna della merce e mercati (e prezzi) condizionati in cui il verificarsi delle transazioni è subordinato al verificarsi di dati eventi.
Partendo da queste definizioni di merce (e prezzi), dalla distinzione tra produttori e consumatori, dall'esistenza di un dato sistema di prezzi e dalla distinzione tra mercati a pronti, a termine e condizionati è possibile ricavare il concetto di equilibrio avanzato dal modello di Arrow-Debreu.
Dati i prezzi esistenti sui diversi mercati ed individuato un piano di massimizzazione del profitto per il produttore e di utilità per il consumatore vi sarà sempre un sistema di prezzi che, compatibilmente con le scelte massimizzanti degli operatori, permette di eguagliare la quantità di merci esistente e prodotta con la rispettiva domanda.