Equilibrio del consumatore

Equilibrio del consumatore

Situazione nella quale il consumatore, date le sue preferenze (v.), il suo reddito e il prezzo dei beni che desidera acquistare, sceglie la combinazione che massimizza la sua utilità (v.).

Esempio di equilibrio del consumatore


Consideriamo un individuo che voglia consumare due beni (cibo e abbigliamento) e supponiamo che i suoi gusti siano rappresentati dalla mappa di curve di indifferenza indicate in figura; riportiamo sullo stesso grafico anche il vincolo di bilancio (v.) del consumatore.

Vedi grafico
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La scelta ottimale è rappresentata dal paniere indicato con E, cioè dal punto di tangenza fra il vincolo di bilancio e la curva di indifferenza (v.) di grado più elevato. Ciò perché per l'ipotesi di non sazietà, tutti i panieri collocati su curve di indifferenza più elevate rispetto alla I2, sarebbero ovviamente preferiti dal consumatore ma non sono accessibili. Per esempio, il paniere B è composto da quantità maggiori di entrambi i beni e quindi il benessere dell'individuo sarebbe più elevato, ma la spesa che comporta è superiore rispetto al suo reddito e quindi non è un paniere accessibile.
D'altra parte, il paniere A, che si trova sul vincolo di bilancio, può essere acquistato dal consumatore ma questa scelta gli procurerebbe un livello di utilità inferiore: siamo infatti sulla curva di indifferenza I1, più bassa rispetto alla I2. È possibile allora distribuire in modo diverso lo stesso ammontare di reddito scegliendo la combinazione E che si colloca su di una curva di indifferenza di ordine più elevato. In conclusione, per le ipotesi di comportamento razionale del consumatore e per le proprietà degli ordinamenti di preferenza, poiché l'obiettivo del consumatore è quello di raggiungere il più elevato grado di soddisfazione in relazione al reddito di cui dispone, la scelta ottimale non può essere che quella descritta nel punto di equilibrio E.

Abbiamo appena visto che la condizione di equilibrio e dunque la scelta ottima di un consumatore si ha nel punto di tangenza fra la retta di bilancio e la curva di indifferenza relativa. Ma questo non si verifica in tutti i casi esistono infatti alcune eccezioni.
La prima è rappresentata da una curva di indifferenza che non abbia tangente, come illustrato nella figura A: questa curva di indifferenza infatti presenta un angolo in corrispondenza della scelta ottima, per cui non si realizza nessuna tangenza, visto che, matematicamente parlando, un punto angoloso presenta almeno più di una tangenza.
La seconda eccezione può essere rappresentata dalla figura B e considera il caso in cui l'ottimo si trovi in corrispondenza del punto in cui il consumo di un dato bene sia nullo (nel grafico, il consumo di qA). In questo caso l'inclinazione della curva di indifferenza e quella della retta di bilancio sono diverse, per cui non esiste tangenza, sebbene la curva di indifferenza non intersechi il vincolo di bilancio. Tale punto rappresenta un ottimo di frontiera.