Entrate pubbliche

Entrate pubbliche

Insieme delle risorse che affluiscono allo Stato e agli altri enti pubblici (v.) per far fronte al fabbisogno finanziario della loro gestione.
Le entrate sono costituite da tutti i redditi, proventi e crediti, di qualsiasi natura, che lo Stato e gli altri enti pubblici hanno il diritto di riscuotere in virtù di leggi, decreti, regolamenti od altri titoli.
Tali mezzi monetari possono provenire dall'esplicazione di un'attività industriale o commerciale (entrate di diritto privato) oppure possono trovare il loro fondamento nella potestà di imperio statale ed in quella finanziaria derivata degli enti minori. In tale ultimo caso le entrate sono definite di diritto pubblico o tributi (v.) e sono costituite da imposte, tasse e contributi, tributi speciali e pene pecuniare (quali ammende e multe).
Sotto il profilo economico le entrate si distinguono in:
originarie: sono quelle che provengono dal patrimonio dello Stato e degli altri enti pubblici, oppure derivano da una attività svolta dagli stessi enti in campo economico (ad esempio attraverso lo strumento della impresa pubblica (v.);
derivate: sono quelle che consistono nei prelevamenti coattivi di risorse dalle economie private, vale a dire le imposte, le tasse, i contributi e le imposte speciali;
Sotto il profilo contabile, le entrate si distinguono in:
ordinarie: dipendendo da cause permanenti si rinnovano regolarmente per ogni esercizio finanziario; tali son le entrate originarie e quelle tributarie (esempio: imposta sul reddito delle persone fisiche);
straordinarie: sono quelle che ricorrono saltuariamente, in relazione a nuove ed impreviste esigenze di spesa non sostenibili con entrate ordinarie come le imposte una tantum ed il ricorso a prestiti pubblici.
Infine, a seconda della loro natura le entrate vengono classificate in:
entrate tributarie (v.);
entrate extratributarie (v.);
— entrate derivanti da alienazioni e ammortamento (v.) di beni patrimoniali e rimborso di crediti.
Tutte le entrate pubbliche statali debbono essere iscritte nel bilancio di previsione dello Stato, rimanendo comunque impregiudicato per lo Stato il diritto a riscuotere anche quelle che non siano in esso previste.