Domanda di moneta
Domanda di moneta
Ammontare di riserve monetarie che gli agenti economici desiderano detenere, in un determinato periodo di tempo, per compiere transazioni commerciali e finanziarie.
La letteratura economica, segnatamente Keynes (v.), suole distinguere, a seconda dei fini che muovono gli individui, la domanda di moneta in:
— moneta transattiva (v.), utilizzata dagli agenti economici per far fronte agli sfasamenti temporali tra i flussi delle loro entrate e delle loro uscite;
— moneta speculativa (v.), costituita dall'ammontare di moneta investita in titoli o in altre attività la cui redditività dipende dalle aspettative formulate dagli agenti economici riguardo l'andamento del tasso di interesse;
— moneta precauzionale (v.), detenuta allo scopo di far fronte ad improvvisi mutamenti nella situazione economica degli individui o dell'intera nazione.
La domanda di moneta precauzionale, in altre parole, copre dal rischio di un'inaspettata mancanza di liquidità.
Vedi tabella.
Pur se le varie scuole di pensiero concordano sulle finalità che inducono a domandare moneta, molto vivace è il dibattito relativo alle dimensioni che quella domanda assume (v. Preferenza per la liquidità).
Così, tra i keynesiani (v.), mentre Baumol (v.) sofferma la propria attenzione sulle variabili che determinano la quantità di moneta detenuta per motivi transattivi (v. Formula della radice quadrata), Tobin (v.) indaga intorno alle scelte che fissano l'entità delle riserve monetarie detenute per fini speculativi superando, con la sua teoria sulle scelte di portafoglio (v.), l'assunto secondo il quale gli operatori detengono ricchezza o interamente in titoli o interamente in moneta.
Entrambi gli economisti, comunque, correlano la domanda di moneta al livello dei tassi d'interesse.
Completamente diversa l'ottica in cui si muovono i monetaristi (v.). Secondo M. Friedman (v.), per il quale la moneta va considerata come perfettamente sostituibile da tutte le attività reali e finanziarie, la domanda di moneta è indipendente dai tassi d'interesse ed è funzione stabile di una serie di variabili tra cui il reddito.
Tale stabilità fa in modo che la velocità di circolazione della moneta (v. Teoria quantitativa della moneta) sia sempre costante e permanente. Variazioni possono verificarsi solo in presenza di interventi di politica monetaria da parte dell'autorità governativa: esse, tuttavia sono limitate al breve periodo poiché nel lungo termine si torna alla situazione di equilibrio. La meccanica è la seguente. Un aumento dell'offerta di moneta (v.) quindi del reddito provoca un aumento della domanda di beni: in assenza di piena occupazione, il tutto si traduce in un aumento dei prezzi. Nondimeno, una volta accertata la crescita del reddito permanente gli operatori economici si regoleranno di conseguenza, graduando la domanda di moneta che, così, tornerà a pareggiare l'offerta. Pertanto, alla luce di queste considerazioni, ogni intervento di politica monetaria, per Friedman e i monetaristi è del tutto inefficace (v. K%).
Approfondimento: La domanda di monetaLa domanda di moneta
Ammontare di riserve monetarie che gli agenti economici desiderano detenere, in un determinato periodo di tempo, per compiere transazioni commerciali e finanziarie.
La letteratura economica, segnatamente Keynes (v.), suole distinguere, a seconda dei fini che muovono gli individui, la domanda di moneta in:
— moneta transattiva (v.), utilizzata dagli agenti economici per far fronte agli sfasamenti temporali tra i flussi delle loro entrate e delle loro uscite;
— moneta speculativa (v.), costituita dall'ammontare di moneta investita in titoli o in altre attività la cui redditività dipende dalle aspettative formulate dagli agenti economici riguardo l'andamento del tasso di interesse;
— moneta precauzionale (v.), detenuta allo scopo di far fronte ad improvvisi mutamenti nella situazione economica degli individui o dell'intera nazione.
La domanda di moneta precauzionale, in altre parole, copre dal rischio di un'inaspettata mancanza di liquidità.
Vedi tabella.
Pur se le varie scuole di pensiero concordano sulle finalità che inducono a domandare moneta, molto vivace è il dibattito relativo alle dimensioni che quella domanda assume (v. Preferenza per la liquidità).
Così, tra i keynesiani (v.), mentre Baumol (v.) sofferma la propria attenzione sulle variabili che determinano la quantità di moneta detenuta per motivi transattivi (v. Formula della radice quadrata), Tobin (v.) indaga intorno alle scelte che fissano l'entità delle riserve monetarie detenute per fini speculativi superando, con la sua teoria sulle scelte di portafoglio (v.), l'assunto secondo il quale gli operatori detengono ricchezza o interamente in titoli o interamente in moneta.
Entrambi gli economisti, comunque, correlano la domanda di moneta al livello dei tassi d'interesse.
Completamente diversa l'ottica in cui si muovono i monetaristi (v.). Secondo M. Friedman (v.), per il quale la moneta va considerata come perfettamente sostituibile da tutte le attività reali e finanziarie, la domanda di moneta è indipendente dai tassi d'interesse ed è funzione stabile di una serie di variabili tra cui il reddito.
Tale stabilità fa in modo che la velocità di circolazione della moneta (v. Teoria quantitativa della moneta) sia sempre costante e permanente. Variazioni possono verificarsi solo in presenza di interventi di politica monetaria da parte dell'autorità governativa: esse, tuttavia sono limitate al breve periodo poiché nel lungo termine si torna alla situazione di equilibrio. La meccanica è la seguente. Un aumento dell'offerta di moneta (v.) quindi del reddito provoca un aumento della domanda di beni: in assenza di piena occupazione, il tutto si traduce in un aumento dei prezzi. Nondimeno, una volta accertata la crescita del reddito permanente gli operatori economici si regoleranno di conseguenza, graduando la domanda di moneta che, così, tornerà a pareggiare l'offerta. Pertanto, alla luce di queste considerazioni, ogni intervento di politica monetaria, per Friedman e i monetaristi è del tutto inefficace (v. K%).
Approfondimento: La domanda di monetaLa domanda di moneta