Diagramma di redditività

Diagramma di redditività

Grafico mediante il quale vengono analizzate le relazioni tra costi variabili (v.) e costi fissi (v.) volume di produzione e di vendita. Esso consente di determinare il grado di utilizzazione degli impianti e quindi la potenzialità economico-strutturale dell'azienda. È utilizzato, inoltre, per valutare in via preventiva o consuntiva l'impatto delle decisioni aziendali sull'assetto economico-strutturale dell'azienda, cioè sulle relazioni esistenti tra costi, volumi e risultati (break-even analysis).
Alla costruzione del grafico si perviene grazie ad un diagramma cartesiano (v.) dove sull'asse delle ordinate sono rappresentati i costi e i ricavi e su quello delle ascisse il volume di produzione e di vendita.
Per la costruzione del grafico si introducano i seguenti simboli:
Q = quantità prodotta e venduta;
p = prezzo unitario di vendita;
cv = costo variabile unitario;
Cf = costi fissi globali.
Generalmente i costi ed i ricavi sono espressi con delle rette, assumendo come variabile indipendente la quantità prodotta e venduta (Q = x).
I ricavi vengono considerati proporzionali alle quantità vendute:

y = p · x retta del ricavo totale.

La funzione del ricavo totale è una retta passante per l'origine degli assi con coefficiente angolare p.
I costi vengono suddivisi in fissi e proporzionali:

y = cv · x + Cf retta del costo totale.

La funzione del costo totale è una retta con coefficiente angolare cv e partirà dal livello dei costi fissi che, sappiamo, sono rappresentati da una retta parallela all'asse delle ascisse.
Il punto di equilibrio o break-even point (punto P del grafico), cioè il punto in cui i ricavi di vendita coprono tutti i costi di esercizio (fissi e variabili), si colloca all'incrocio tra la retta del ricavo totale con la retta del costo totale.

Vedi grafico
.

In relazione alla posizione del break-even point si può valutare il grado di potenzialità economico strutturale dell'azienda. Il break-even point, infatti, delimita la cosidetta area delle perdite da quella dei profitti: nel caso di un aumento dei costi o di una riduzione dei ricavi, esso si sposterà verso destra con una conseguente riduzione dell'area dei profitti e un ampliamento dell'area delle perdite; nel caso contrario si sposterà verso sinistra con un ampliamento dell'area dei profitti e una riduzione dell'area delle perdite. Quindi, più il break-even point si sposta verso destra, cioè si avvicina al punto in cui la capacità produttiva è sfruttata al massimo, peggiore è la potenzialità economico-strutturale dell'azienda, la quale, nel caso di una piccola riduzione delle vendite, si troverà nell'area delle perdite, invece, se il break-even point si sposta verso sinistra la potenzialità economico-strutturale migliora.
La determinazione del break-even point è basata su alcune ipotesi semplificatrici della realtà:
— la coincidenza tra volumi di produzione e volumi di vendita, fondata, come tale, sulla supposizione che tutte le unità prodotte vengano vendute;
— la stabilità dei costi dei fattori produttivi e dei prezzi di vendita;
— l'espressione lineare delle funzioni del ricavo totale e del costo totale, funzioni che in concreto manifestano andamenti curvilinei.