Deposito vincolato
Deposito vincolato
Deposito nel quale il depositante si impegna a non effettuare operazioni di prelevamento prima di determinate scadenze (sei mesi, un anno dal versamento) precedentemente stabilite.
Nella pratica si hanno due diversi tipi di deposito a risparmio vincolato:
— il deposito vincolato a scadenza fissa (o deposito a termine);
— il deposito vincolato a scadenza indeterminata con preavviso reciproco.
Nel primo caso la durata del vincolo viene fissata nel momento in cui è effettuato il deposito ed il depositante non ha il diritto di ottenere il rimborso della somma depositata prima della scadenza convenuta.
In tal modo il vincolo opera nel senso di far ottenere al depositante un tasso di interesse (v.) più favorevole.
Nel secondo caso, invece, la durata del vincolo è lasciata alla libera scelta del depositante il quale può prelevare le somme depositate in qualunque momento, dando però alla banca un congruo periodo di preavviso.
Qualunque sia la forma tecnica del deposito vincolato, esso rappresenta un risparmio monetario vero e proprio che ricerca nel deposito una forma di impiego duratura e redditizia.
Il risparmiatore che vincola il proprio denaro per un periodo di tempo più o meno lungo lo fa in genere per ottenere una remunerazione maggiore di quella che frutta il deposito libero.
Anche il deposito vincolato è comprovato da un libretto di deposito che può essere nominativo o al portatore.
Le buone liquidità dei depositi vincolanti spinge a classificarli, fra gli aggregati monetari (v.), come M2.
Deposito nel quale il depositante si impegna a non effettuare operazioni di prelevamento prima di determinate scadenze (sei mesi, un anno dal versamento) precedentemente stabilite.
Nella pratica si hanno due diversi tipi di deposito a risparmio vincolato:
— il deposito vincolato a scadenza fissa (o deposito a termine);
— il deposito vincolato a scadenza indeterminata con preavviso reciproco.
Nel primo caso la durata del vincolo viene fissata nel momento in cui è effettuato il deposito ed il depositante non ha il diritto di ottenere il rimborso della somma depositata prima della scadenza convenuta.
In tal modo il vincolo opera nel senso di far ottenere al depositante un tasso di interesse (v.) più favorevole.
Nel secondo caso, invece, la durata del vincolo è lasciata alla libera scelta del depositante il quale può prelevare le somme depositate in qualunque momento, dando però alla banca un congruo periodo di preavviso.
Qualunque sia la forma tecnica del deposito vincolato, esso rappresenta un risparmio monetario vero e proprio che ricerca nel deposito una forma di impiego duratura e redditizia.
Il risparmiatore che vincola il proprio denaro per un periodo di tempo più o meno lungo lo fa in genere per ottenere una remunerazione maggiore di quella che frutta il deposito libero.
Anche il deposito vincolato è comprovato da un libretto di deposito che può essere nominativo o al portatore.
Le buone liquidità dei depositi vincolanti spinge a classificarli, fra gli aggregati monetari (v.), come M2.