Deduzione

Deduzione

Importo che il contribuente può sottrarre dal proprio reddito allo scopo di ridurre la base imponibile (v.) ai fini dell'imposizione diretta. Mediante il ricorso a tale sistema il contribuente potrà pagare un'imposta inferiore perché calcolata sulla base di un reddito più basso. La deduzione si differenzia:
— dalla detrazione d'imposta (v.) perché in questo caso la somma che lo Stato consente di sottrarre è scalata dall'imposta dovuta e non dal reddito;
— dalla riduzione d'imposta (v.) perché in questo caso lo Stato consente di applicare direttamente un'imposta inferiore rispetto a quella applicabile alla generalità dei contribuenti (ad esempio l'imposta di registro dimezzata per chi acquista la prima casa).
Le somme che lo Stato consente di portare in deduzione sono in genere relative a una serie di spese ritenute necessarie (spese mediche, contributi previdenziali ecc.) o socialmente desiderabili (donazioni a favore di istituzioni religiose, associazioni culturali ecc.), dettagliatamente elencate nell'articolo 10 del testo unico delle imposte sui redditi.
Affinché si possa parlare di deduzioni è necessario che gli oneri relativi:
non siano deducibili nel calcolo dei singoli redditi che concorrono a formare il reddito complessivo;
— risultino da un'idonea documentazione da conservare e in alcuni casi da allegare, a pena di inammissibilità, alla dichiarazione dei redditi (v. Dichiarazione tributaria);
— siano stati sostenuti dal contribuente e rimasti a suo carico nel periodo d'imposta.

Esempio di deduzione


Reddito imponibile prima
delle deduzioni
47.000.000
Oneri che il contribuente può
dedurre:
1. Spese funebri 1.000.000
2. Donazione a istituzione religiosa 500.000
3. Contributi previdenziali 1.000.000
Reddito imponibile dopo le
deduzioni
44.500.000